Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie pubblicherà ampi stralci della sentenza della Corte d'Assise di Milano che ha condannato all'ergastolo Michele Sindona per l'omicidio dell'avvocato Giorgio Ambrosoli


William Arico, dopo avere espiato, in seguito ad una condanna per rapina, alcuni anni di detenzione nel carcere di Lewisburg - dove aveva conosciuto sia Henry Hill che Robert Venetucci, come dagli stessi dichiarato - venne rilasciato in libertà vigilata nel 1977, e rimase libero fino al giorno 8 dicembre 1979, quando venne arrestato in flagranza di una rapina a mano armata. Il 28 giugno 1980 egli evase dal carcere di Rikers Island attraversando a nuoto la baia fino a Manhattan, e restò latitante per quasi due anni, finchè il 16 giugno 1982 venne tratto in arresto al termine di lunghe indagini dirette da Ronald Ehnes, ispettore dei Marshal.

Al momento di quest'ultimo arresto William Arico venne trovato in possesso di un'impressionante quantità di armi, munizioni ed esplosivi, [...]. Il 19 febbraio 1984 lo stesso decedette in seguito alle ferite riportate precipitando dall'edificio del Metropolitan Correctional Center di New York, dove si trovava detenuto, mentre tentava di evadere in compagnia del recluso Miguel Sepulveda.

Proprio pochi giorni dopo che Henry Hill, come risulta dal rapporto 12.3.1981 degli agenti dell'F.B.I. Edmundo Guevara e Edward Holiday, aveva cominciato a fare le sue rivelazioni sui rapporti fra William Arico e Michele Sindona, si verificò casualmente un fatto che consenti di acquisire alcuni elementi di particolare interesse a conforto di quelle rivelazioni, elementi sulla base dei quali poterono successivamente essere svolte indagini estremamente produttive ai fini dell'accertamento delle responsabilità per l'omicidio di Ambrosoli.

Infatti il 23 marzo 1981 William Arico, mentre al ritorno da un viaggio in aereo in Svizzera cercava di entrare in automobile negli Stati Uniti dal Canada passando per un posto di frontiera sito nello stato del Vermont, venne fermato dagli agenti-doganali statunitensi per un'infrazione valutaria e per avere dato il falso nome di Ruzzo, e poi subito rilasciato su cauzione essendo stata solo in un secondo tempo accertata la sua vera identità di persona latitante. Ciò che interessa, tuttavia, sono i vari documenti che in quella circostanza gli agenti del Servizio Doganale sequestrarono all'Arico, e che successivamente poterono essere acquisiti in copia fotostatica attraverso le autorità statunitensi. Specificamente, tali documenti comprendevano:

un passaporto falso, recante le generalità di Robert Mc govern e la fotografia di William Arico, sul quale si notano i timbri di numerosi viaggi in Italia, effettuati fra il 1978 ed il 1981;

un foglietto-memorandum dell'Hotel Splendido di Milano con la seguente annotazione manoscritta: "Enrico Cuccia - 2 v. Maggiolini - tel. 700606";

una agenda, in una pagina della quale si legge l'annotazione: "Mediobanca 88291 - Enrico Cuccia - 2 v. Maggiolini - tel. 700606", e, di seguito, l'annotazione del nome, dell'indirizzo di New York e del numero di telefono dell'avvocato Marvin Frankel, il quale all'epoca assisteva Michele Sindona negli Stati Uniti e che, interpellato al riguardo da agenti dell'Fbi, escluse di conoscere l'Arico;

un foglio con annotazioni manoscritte relative a tre banche del centro di Milano, tra cui la seguente: "Mediobanca - via Filodrammatici 10 - 88291 - Cuccia";

un biglietto da visita di Robert Venetucci, con annotati a mano, anche sul retro del biglietto, tutti i suoi numeri di telefono;

un biglietto da visita di Mariangela Quaglierini, residente a Milano, e uno dell'agenzia di viaggi di New York Dyker travel bureau gestita da Sal Recupero;

numerosi documenti bancari del Credito svizzero di Ginevra, relativi ad operazioni effettuate su due conti correnti intestati a Robert Mc govern.

Dalle conseguenti indagini svolte sia in Italia che negli Stati Uniti emerse, prima di tutto, la prova certa di numerosi viaggi di William Arico da New York in Italia, e di suoi soggiorni a Milano. Al riguardo Sal Recupero, titolare dell' agenzia di viaggi Dyker travel con sede a Brooklyn, dichiarò che nel 1978 aveva venduto biglietti aerei per l'Italia al suo conoscente Luigi Cantafio e, attraverso lo stesso·, al sedicente Robert Mc govern che Cantafio gli aveva presentato e che egli aveva più volte incontrato all'aeroporto, anche in compagnia del medesimo, al momento della consegna dei biglietti per la partenza.

Aggiunse che dopo l'uccisione di Luigi Cantafio, avvenuta a New York nel dicembre 1978, Robert Mc govern aveva continuato ad acquistare da lui biglietti aerei per l'Italia, e di tali biglietti il teste consegnò agli inquirenti i tagliandi in suo possesso. Si è così potuto accertare che Arico inizialmente acquistò, con il nome di Robert Mc govern, un biglietto aereo per Milano valido per il 7 settembre 1978, e un altro, insieme a Luigi Cantafio, per il giorno 20 ottobre 1978, anche se di tali suoi soggiorni a Milano non è stata trovata traccia nelle indagini effettuate presso gli alberghi della città.

I successivi viaggi di Arico a Milano risultano, oltre che dai biglietti aerei, dai timbri di entrata e di uscita dall'aeroporto della Malpensa e di reingresso all'aeroporto di New York, riscontrabili sul passaporto intestato a Robert Mc govern, e dai registri degli alberghi di Milano - per lo più 1'Hotel Splendido - dove egli aveva soggiornato. E' dimostrato, così, che Arico arrivò alla Malpensa il 31 ottobre 1978, trascorse le prime due notti in un luogo sconosciuto, e la terza, fra il 2 e il 3 novembre, all'Hotel Splendido di Milano insieme a Luigi Cantafio, rientrando poi a New York. Egli ripartì per Milano il 14 novembre 1978, giungendo alla Malpensa il mattino successivo, insieme a Giuseppe Scuccimarri, a nome del quale i due noleggiarono una "Fiat 127" presso la Hertz dell'aeroporto.

Dopo avere alloggiato due notti all'Hotel Splendido, il mattino del 17 novembre tornarono alla Malpensa dove, restituita alla Hertz l'autovettura con una percorrenza di 260 chilometri, Arico ripartì per New York. Si è visto come, negli stessi giorni, si fosse verificato l'attentato incendiario al portone della casa di Enrico Cuccia, sita al n.2 di questa via Maggiolini. Il 13 dicembre 1978 Arico-Mc govern ripartì da New York, questa volta per Roma, passò una notte all'Hotel Jolly di Roma con Pino Scuccimarri, e poi i due si portarono a Milano soggiornando presso l'Hotel Jolly di questa città fino al 17 dicembre, quando Arico rientrò negli Stati Uniti attraverso l'aeroporto di Boston. Tre giorni dopo, a Brooklyn, Luigi Cantafio venne assassinato.

Dopo un intervallo di poco più di tre mesi, nell'arco del quale si verificò l'offensiva minatoria telefonica nei confronti di Giorgio Ambrosoli, Arico-Mc govern ricomparve all'Hotel Splendido di Milano il 27 marzo 1979, questa volta in compagnia del suo amico Rocco Messina il quale si era fatto rilasciare appositamente il passaporto pochi giorni prima.

Arico e Messina soggiornarono all'Hotel Splendido fino al 30 marzo, ritornando poi a New York. Il 17 aprile 1979 - sei giorni dopo che Sindona a New York aveva comunicato a Cuccia la propria intenzione di eliminare Ambrosoli - Arico ripartì per Milano, ancora con Rocco Messina insieme al quale soggiornò all'Hotel Jolly fino al giorno 21 aprile, in cui ritornarono a New York. Arico e Messina comparvero nuovamente alla Malpensa 1'8 maggio 1979, noleggiando presso l'Avis dell'aeroporto una "Fiat 127", e alloggiarono all'Hotel Splendido fino al 12 maggio. Il mattino di tale giorno, alla Malpensa, restituirono l'automobile con una percorrenza di 202 chilometri, e ripartirono per gli Stati Uniti.

Arico ritornò da solo a Milano il 29 maggio 1979 prendendo alloggio fino al 1° giugno all'Hotel Splendido, e nuovamente, questa volta con la moglie la quale usava il suo vero nome di Joan Arico, il 13 giugno, soggiornandovi fino al giorno 27 dello stesso mese, quando i due coniugi rientrarono a New York.

Il successivo viaggio di Arico a Milano si verificò in perfetta coincidenza con l'uccisione di Giorgio Ambrosoli, avvenuta, come si è detto, nella notte fra 1'11 e il 12 luglio 1979. Arico infatti giunse alla Malpensa il mattino dell'8 luglio 1979, e alle ore 10, presso l'Avis dell'aeroporto, noleggiò un'autovettura "Opel Ascona" utilizzando, per il pagamento, la carta di credito American express intestata al suo vero nome. Giunto in città, prese alloggio presso l'Hotel Splendido registrandosi, come di consueto, con il noto passaporto falso al nome di Robert Mc govern, e vi trascorse quattro giorni.

Dalle specifiche indagini svolte sui noleggi di autovetture da parte di Arico in questi giorni, e confermate nelle deposizioni di Francesco Sciarretta, di Carmelo Maggiore, e di Paola Quartucci, nonchè dalla documentazione relativa alla carta di credito American express intestata a William Arico, è risultato che costui il mattino dell'11 luglio, poco prima delle ore 10, aveva restituito la vettura "Opel Ascona" al garage Avis sito nei pressi dell'Hotel Splendido, dopo avere percorso 247 chilometri, ed aveva pagato con la sua carta di credito American express. Lo stesso 11 luglio, alle ore 14,30, egli si era recato presso l'Agenzia Autoservizi Maggiore di Milano-Stazione Centrale, ed aveva noleggiato la "Fiat 127" targata Roma T42711, di colore rosso, indicando nuovamente come mezzo di pagamento la sua carta di credito American express intestata al suo vero nome.

Quella stessa notte, circa dieci ore dopo il noleggio di quell'autovettura da parte di Arico, Giorgio Ambrosoli venne ucciso da un uomo che, come è risultato dalle testimonianze assunte e in particolare dalla deposizione di Emilio Bollani, era giunto sul posto e si era poi allontanato alla guida di una "Fia t 127" di colore rosso. Circa otto ore dopo l'omicidio, verso le otto del mattino del 12 luglio 1979, Arico restituì la "Fiat 127" alla stessa agenzia Maggiore della Stazione Centrale, con una percorrenza di soli 70 chilometri, e pagò con la sua carta di credito American express.

Subito dopo lasciò l'Hotel Splendido, dove era registrato con il nome di Robert Mc govern, e andò all'aeroporto della Malpensa dove ai imbarcò sul volo TWA 843 in partenza a mezzogiorno per New York: sul passaporto a nome Robert Mc govern sono riconoscibili i due timbri datati 12 luglio 1979, sia quello dell'uscita da Milano-Malpensa, sia quello dell'ingresso all'aeroporto Kennedy di New York. E' stata acquisita in copia fotostatica anche la dichiarazione doganale presentata e sottoscritta dal sedicente Mc govern all'arrivo arrivo a New York.

Dopo l'uccisione di Giorgio Ambrosoli i viaggi di Arico in Italia ebbero una lunga interruzione, durata circa un anno. Per i primi cinque mesi questa interruzione fu volontaria, dato che solo 1'8 dicembre 1979 Arico venne arrestato per rapina. Appena cinque giorni dopo avere posto termine, con l'evasione, a questo periodo di detenzione - durante il quale, come si è detto, suo figlio Charles era stato utilizzato per l'esecuzione delle minacce telefoniche di Sindona a Cuccia - William Arico il 3 luglio 1980 tornò a Milano, soggiornando all'Hotel Splendido fino al 10 luglio.

In tutti i mesi seguenti egli continuò a venire a Milano, prendendo alloggio talvolta all'Hotel Michelangelo (139/33) e più spesso all'Hotel Splendido, e interruppe definitivamente tali periodici viaggi solo dopo che il 23 marzo 1981 gli agenti doganali statunitensi gli ebbero sequestrato il falso passaporto a nome Robert Mc govern e vari altri documenti attinenti alle attività da lui svolte in Italia. Per quanto concerne le finalità dei viaggi e dei soggiorni a Milano di Arico fra il 1980 ed il 1981, si è potuto accertare che questi avevano diretta attinenza alla persona di Enrico Cuccia, il quale, dopo le continue azioni intimidatorie subite per anni ad opera di Sindona e dei suoi incaricati, il 22 giugno 1980 aveva lasciato l'appartamento di via Maggiolini 2 ed aveva anche cambiato il numero di telefono.

Arico infatti quando venne fermato il 23 marzo 1981 alla frontiera canadese aveva con sè, oltre all'indirizzo ed al numero di telefono del legale di Sindona a New York, varie annotazioni con il nome ed il precedente indirizzo e numero di telefono di Cuccia, e la conferma del fatto che egli durante tali soggiorni a Milano avesse invano cercato di conoscere il nuovo indirizzo di casa ed il nuovo numero telefonico privato di Cuccia emerge con chiarezza dalle deposizioni di Jolanda Frosolini e soprattutto di Mariangela Quaglierini, della quale si era servito, dopo averne fatto occasionalmente la conoscenza, per svolgere tali ricerche [...]. La teste Quaglierini riconobbe poi come scritto di suo pugno il foglio sequestrato il 23 marzo 1981 a William Arico, recante annotazioni relative a tre banche del centro di Milano, fra cui appunto Mediobanca dove dalla sua ricerca Cuccia era risultato reperibile, e dove peraltro non fu in alcun modo contattato da Arico il quale, evidentemente, era interessato soltanto a localizzare la sua abitazione.

E ancora quando venne arrestato da Ronald Ehnes il 16 giugno 1982, William Arico era in possesso di una pianta della città di Milano, dove la via Maggiolini, corrispondente al precedente indirizzo privato di Cuccia, era evidenziata mediante un'ellisse a penna.

Sulla base dei documenti bancari sequestrati a William Arico il 23 marzo 1981, vennero svolte indagini con rogatoria internazionale alle autorità elvetiche, e si potè in tal modo accertare: che servendosi del falso passaporto a nome di Robert Mc govern, William Arico aveva aperto un conto in franchi svizzeri 1'11 luglio 1980 e un conto in dollari il 31 agosto 1980, presso il Credito svizzero di Ginevra, con procura alla moglie indicata con il suo vero nome di Joan Arico; che su tali conti erano stati accreditati 50.000 dollari, con due versamenti [...] fra il gennaio ed il febbraio 1981, ad opera di un misterioso Paolo Poli o Paolo Polli, mai identificato, il quale aveva in più riprese versato in contanti gli importi corrispondenti agli sportelli del Credito svizzero di Chiasso, fornendo ogni volta indirizzi inesistenti; che fra l'estate del 1980 ed il marzo 1981 William Arico, con il falso nome di Robert Mc govern, aveva più volte soggiornato all'Hotel Hilton di Ginevra, che nel luglio 1981 vi aveva preso alloggio, usando il suo vero nome, anche la moglie Joan, e che gli stessi, in più riprese, avevano prelevato tutte le somme depositate sui due conti correnti.

© Riproduzione riservata