«Da una recessione molto insolita non può che nascere una ripresa altrettanto instabile. Del resto quella legata al Covid è la prima crisi a memoria d'uomo che vede più perdite nel settore dei servizi che nella manifattura, bloccata – fisicamente – dai lockdown imposti dalla pandemia.

L'obiettivo, adesso, è continuare con il percorso di aiuti intrapreso da banche centrali e governi nazionali, per evitare che l'eccezionalità dello shock pandemico si trasformi in una crisi di natura strutturale. In questo contesto la Banca centrale europea continuerà a fare tutto il necessario per sostenere le economie dell'eurozona».

Questo il messaggio, oltre che l'allarme, lanciato dalla numero uno dell'Eurotower Christine Lagarde in occasione del Forum on Central Banking 2020 organizzato dalla stessa Bce. «Francoforte sosterrà i cittadini dell'area euro anche nel corso della seconda ondata di Covid, come ha già fatto durante la prima. Le mosse combinate della Bce hanno già messo in salvo più di 1 milione di posti di lavoro».

Ripresa economica irregolare

La ripresa economica dall'emergenza pandemica «potrebbe essere irregolare», spiega Lagarde. Il motivo è che «stiamo assistendo a una forte rinascita del virus e questo ha introdotto una nuova dinamica», chiarisce.

«Anche se le ultime notizie su un vaccino sembrano incoraggianti», elemento che ha fortemente orientato al rialzo i mercati negli ultimi giorni, «potremmo ancora dover affrontare cicli ricorrenti di accelerazione della diffusione virale e restringimento delle restrizioni fino al raggiungimento di un'immunità diffusa».

Motivo per cui «il recupero potrebbe non essere lineare, ma piuttosto instabile» e procedere con continue interruzioni, alla «start and stop» commenta Lagarde.

Ma soprattutto la ripresa dipenderà «dal ritmo di lancio del vaccino». Ecco perché, secondo Lagarde, «è fondamentale traghettare le economie dell'area euro fino al momento in cui i vaccini saranno diffusi».

Visto lo scenario la Bce promette di non mettere nel cassetto tutti gli strumenti messi in campo a supporto delle economie. E i primi effetti degli aiuti all'eurozona sono già visibili, oltre che sui mercati, all'interno del mercato del lavoro. «Il Pepp», ovvero il piano di acquisto titoli pandemico della Bce, «insieme alle altre misure che abbiamo adottato quest'anno, ha fornito un supporto cruciale al percorso di inflazione e ha prevenuto uno shock disinflazionistico molto più ampio», commenta Lagarde e «il suo impatto», aggiunge, «è stato amplificato dalle interazioni con altre politiche. Ad esempio, si stima che l'effetto combinato delle misure monetarie e di vigilanza della Bce abbia salvato più di un milione di posti di lavoro».

La presidente plaude, infine, all'accordo politico raggiunto tra Parlamento e Consiglio europeo sul budget pluriennale dell'Ue e invita l'Europa ad accelerare sugli aiuti, in modo che la crisi resti di natura eccezionale.

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