A quasi un anno dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina è utile fare il punto sul quadro delle valutazioni presenti nell’opinione pubblica italiana, francese, tedesca, inglese e americana.

Oltre i due terzi dei cittadini dei vari paesi concordano sulla necessità di sostenere una nazione quando viene aggredita dall’esercito di un altro stato.

Ne sono convinti il 65 per cento degli italiani, il 66 per cento dei tedeschi, l’81 per cento dei britannici, il 72 per cento dei francesi e il 69 per cento degli americani. Un altro aspetto su cui c’è un alto livello di concordia è quello relativo alla necessità di non restare inerti di fronte all’aggressione russa. Per la maggioranza dei cittadini dei vari paesi non fare niente a sostegno dell’Ucraina equivale a incoraggiare la Russia a intraprendere ulteriori azioni militari in altre parti dell’Europa o dell’Asia.

La pensano così, in primo luogo, gli inglesi (79 per cento), i francesi e gli americani (68), i tedeschi (63) e gli italiani (59). Sono, invece, una minoranza i cittadini disinteressati ai problemi dell’Ucraina. In questo caso, in prima linea, ci sono i tedeschi (43 per cento), seguiti dagli americani (40), dagli italiani (36), dai francesi (34) e dai britannici (27). Il quadro emerge dal monitoraggio di Ipsos Global Advisor, realizzato su 28 paesi a dicembre 2022.

Le forme di sostegno all’Ucraina, purtuttavia, sono diversificate da paese a paese e risentono anche del quadro economico che si sta delineando.

Armi

La maggioranza delle opinioni pubbliche è contraria al coinvolgimento diretto e militare nel conflitto. Ne sono convinti, per primi, i tedeschi (75 per cento), gli italiani (73), gli americani (68), gli inglesi (64) e i francesi (58).

La maggioranza dei cittadini italiani è contraria sia all’invio delle truppe nei paesi Nato confinanti con l’Ucraina, sia all’intervento diretto dei militari italiani nel conflitto (favorevoli all’invio di contingenti nei paesi Nato sono solo il 29 per cento e a truppe italiane in Ucraina il 15 per cento).

Maggiormente favorevoli all’invio di truppe nei paesi Nato sono gli inglesi (57 per cento) e gli americani (48 per cento); mentre sull’intervento diretto dei propri eserciti le quote scendono al 33 per cento in Gran Bretagna e al 27 per cento negli Usa.

Più alte sono, invece, le percentuali di quanti sostengono l’invio di armi, rifornimenti militari e di difesa aerea all’esercito ucraino. Anche in questo caso i più freddi sono gli italiani, con solo il 30 per cento di favorevoli.

Il dato sale al 63 per cento in Gran Bretagna, al 54 negli Usa e al 52 in Francia, mentre si ferma al 48 per cento in Germania. Sul fronte degli aiuti economici iniziano a pesare i venti di crisi che soffiano nelle varie nazioni. Oltre la metà dell’opinione pubblica di Italia (63 per cento), Usa (59), Germania (56), Francia (53) e Gran Bretagna (52) ritiene che, a causa dell’attuale crisi economica, il proprio paese non possa permettersi di dare sostegno finanziario all’Ucraina.

L’accoglienza dei rifugiati ucraini

Resta molto alta, invece, la disponibilità ad accogliere i rifugiati ucraini, con in prima linea inglesi (81 per cento) e italiani (75 per cento). Unanime è la volontà di continuare a escludere la Russia dalle principali competizioni sportive internazionali (85 per cento tra gli inglesi, 73 per cento tra americani e francesi, 66 per cento tra gli italiani), mentre differenti sono le posizioni sulle sanzioni.

Un’applicazione ancora più severa la chiedono inglesi (70 per cento) e americani (60 per cento), mentre l’accordo a incrementarle è molto più basso in Italia (42 per cento) e Germania (50).

Gli italiani e i francesi sono schierati maggiormente sul mantenimento dei legami diplomatici con la Russia (51 per cento i primi e 50 per cento i secondi), mentre inglesi e americani sono molto meno interessati al tema (33 per cento).

Il mantenimento delle restrizioni su gas e petrolio russo vede, invece, tutti più o meno concordi, dal 78 per cento degli inglesi al 62 per cento degli italiani. L’idea di sostenere, infine, Zelensky finché le truppe russe non si saranno ritirate da tutto il territorio rivendicato dall’Ucraina, trova schierati soprattutto Gran Bretagna (68 per cento), Usa (57) e Francia (56), un po’ più freddi gli italiani (42 per cento) e i tedeschi (49 per cento).

Il quadro analitico, a un anno dall’inizio del conflitto, mostra le diverse sensibilità presenti nelle opinioni pubbliche europee.

Italiani e tedeschi, da un lato, sono più cauti sul fronte militare, dell’invio di armi e del sostegno economico; inglesi e americani, dall’altro lato, sono maggiormente orientati sul fronte del sostegno militare e sullo schieramento ad oltranza contro la Russia.

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