Eni ha annunciato la scoperta di un giacimento di petrolio con una capacità di 200 milioni di barili, situato 65 chilometri al largo delle coste del Messico, nel bacino di Sureste. 

La scoperta è stata effettuata nel prospetto esplorativo Yatzil e ha richiesto una perforazione fino a 2.441 metri di profondità. Secondo i dati diffusi da Eni, il minerale petrolifero trovato ha «eccellenti proprietà petrofisiche». 

Il giacimento appena scoperto appartiene al Blocco 7, area controllata da una joint venture di cui Eni possiede il 45 per cento, il 30 per cento invece appartiene a Capricorn, società inglese, mentre il restante 25 è posseduto dalla messicana Citla Energy. 

Dai giacimenti messicani Eni, tramite una controllata al 100 per cento, estrae già 30mila barili di petrolio al giorno e ha progetti a lungo termine nelle acque al largo del paese centramericano.

Il titolo in borsa di Eni è salito almeno dell’1 per cento a seguito alla notizia della scoperta del giacimento.

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