Il governo ha deiciso di mettere fine al superbonus. Con un decreto approvato giovedì sera non sarà più possibile ricorrere alla cessione del credito o allo sconto in fattura. Il decreto inoltre vieta agli enti locali di acquistare crediti incagliati, bloccando sul nascere i tentativi di alcune regioni di aiutare imprese in difficoltà.

La decisione è stata spiegata dal ministero dell’Economia Giancarlo Giorgetti con la necessità di «mettere in sicurezza i conti pubblici» da un’operazione arrivata a costare alle casse dello stato un totale di 110 miliardi di imposte non versate.

Ma i costruttori protestano. «Il governo affossa famiglie e imprese», dice l’Ance. Per Confedilizia il superbonus aveva limiti, ma il governo «butta il bambino con l’acqua sporca». Per il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, sotto il cui governo era stata introdotta la norma, dice che «è un colpo letale del governo all'edilizia». Dubbi arrivano anche dal centrodestra. Il presidente della regione Liguria Giovanni Toti dice ce «una decisione così netta lascia perplessi».

Per lunedì il governo ha già annunciato un incontro con le associazioni di categoria per discutere possibili nuove misure per limitare i danni alle imprese.

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