L’India afferma di aver superato il Giappone: è la quarta economia del mondo

Sorpresa di fine anno nella classifica dei paesi più ricchi al mondo: il governo indiano del premier Narendra Modi alla guida del paese dal 2014 ha affermato nella sua revisione economica di fine anno che la sua popolosa nazione ha superato il Giappone come quarta economia mondiale, sebbene con un PIL pro capite molto inferiore. La conferma ufficiale dipenderà ovviamente dal calcolo finale del Prodotto interno lordo annuale che sarà pubblicato nel 2026, ma il Fondo Monetario Internazionale (FMI) l’organismo internazionale che monitora lo stato di salute dell’economia globale con sede a Washington suggerisce che l'India supererà il Giappone nel prossimo anno. Secondo il FMI, Stati Uniti, Cina e Germania sono, in quest'ordine, le maggiori economie mondiali. Così l’India sta diventando la nuova superpotenza dell’intelligenza artificiale Ma c’è di più. Le autorità del Paese più popoloso del mondo con 1,4 miliardi di abitanti confidano anche di superare la Germania nei prossimi tre anni e diventare così la terza economia mondiale dopo Stati Uniti e Cina. «L'India è tra le grandi economie con la crescita più rapida al mondo ed è ben posizionata per mantenere questo slancio», ha affermato la revisione economica del governo appena pubblicata. «Con un PIL stimato in 4.180 miliardi di dollari (3.555 miliardi di euro), l'India ha superato il Giappone come quarta economia mondiale ed è nella direzione di scalzare la Germania dal terzo posto nei prossimi due anni e mezzo o tre anni, con un PIL previsto di 7.300 miliardi di dollari nel 2030». Le proiezioni economiche elaborate annualmente dall’ufficio studi del FMI per il 2026 stimano un PIL di 4.510 miliardi di dollari per l'India, superiore ai 4.460 miliardi previsti per il Giappone. La valutazione ottimistica di Nuova Delhi arriva nonostante le preoccupazioni economiche causate dai conflitti in corso e dall'imposizione di dazi elevati del 50% da parte degli Stati Uniti di Donald Trump (primo partner commerciale di Nuova Delhi) come rappresaglia sugli acquisti indiani di petrolio russo. Il governo indiano, uno dei principali esponenti del gruppo dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) sottolinea che questa crescita riflette «la resilienza in un contesto di persistenti incertezze nel commercio globale». Ma altre misurazioni offrono una prospettiva meno ottimista. L'India, che ha superato la Cina del presidente Xi Jingping come nazione più popolosa nel 2023, offre un PIL pro capite di 2.694 dollari nel 2024, secondo gli ultimi dati della Banca Mondiale, l’altra istituzione internazionale degli enti creati a Bretton Woods dopo la seconda guerra mondiale. La cifra è dodici volte inferiore a quella del Giappone (32.487 dollari) e venti volte inferiore a quella della Germania (56.103 dollari). Inoltre, più di un quarto dei 1,4 miliardi di abitanti dell'India ha un'età compresa tra i 10 e i 26 anni, ma il Paese ha gravi difficoltà a creare posti di lavoro ben retribuiti per milioni di giovani laureati. La scelta tra clima e sviluppo, l’India ha i soldi per farcela La crescita economica continua riflette «la resilienza dell'India di fronte alle persistenti incertezze del commercio internazionale», ribatte il governo a chi fa notare queste incertezze. Il Primo Ministro Narendra Modi ha annunciato tagli fiscali e riforme del lavoro dopo che la crescita economica ha toccato il minimo degli ultimi quattro anni nell'anno fiscale conclusosi il 31 marzo. La rupia indiana ha raggiunto un minimo storico rispetto al dollaro all'inizio di dicembre, dopo essere scesa di circa il 5% nel 2025, in particolare a causa delle persistenti preoccupazioni per la mancanza di un accordo commerciale con Washington. L'India è diventata la quinta economia mondiale nel 2022, quando il suo PIL ha superato quello del suo ex colonizzatore, il Regno Unito, secondo i dati elaborati dagli economisti del FMI. Recentemente è giunta al traguardo l’intesa tra India e Brasile che punta a espandere la cooperazione su energie rinnovabili e tecnologie pulite, con un obiettivo di scambi bilaterali pari a 20 miliardi di dollari in cinque anni. Questi accordi riflettono una più ampia tendenza verso una maggiore cooperazione transpacifica e Sud-Sud. Infine la produzione industriale in India è cresciuta del 6,7% rispetto all'anno scorso a novembre, accelerando rispetto all'aumento dello 0,5% rivisto al rialzo del mese precedente, segnando il ritmo di espansione più rapido da ottobre 2023. Si è registrata una crescita nel settore manifatturiero (8% contro il 2% di ottobre) grazie alla maggiore produzione di prodotti in metallo di base e lavorati, prodotti farmaceutici e veicoli a motore. In India la lotta al patriarcato profuma di coraggio e masala