Economia

La prima scelta obbligata di Draghi: congelare i licenziamenti di massa

Domani i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil incontreanno Mario Draghi a Montecitorio con un obiettivo: essere rassicurati sul blocco dei licenziamenti che scade il 31 marzo e ottenere una proroga cioè Tre mesi potrebbero essere sufficienti a varare la riforma degli ammortizzatori sociali

  • Landini ha chiesto una nuova proroga del blocco dei licenziamenti «fino a fine emergenza», cioè almeno fino al 30 giugno. Quei tre mesi potrebbero essere sufficienti a varare la riforma degli ammortizzatori sociali. 
  • Draghi già nell’articolo sul Financial Times aveva spiegato che «dobbiamo proteggere la gente dalla perdita del lavoro». Ma per rendere operativa la riforma ci vorrebbero almeno sei mesi. 
  • Così oltre alla proroga del blocco dei licenziamenti, secondo l’economista l’economista Adriano Giannola, presidente dello Svimez, lo stato potrebbe avere un nuovo ruolo come datore di lavoro di ultima istanza pensando a una nuova politica industriale. 

Nell’agenda di Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri la giornata di mercoledì 10 febbraio, è cerchiata in rosso ma tenuta libera. I tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil aspettano la convocazione di Mario Draghi a Montecitorio con un’urgenza su tutte: essere rassicurati sul blocco dei licenziamenti che scade il 31 marzo. I sindacati vogliono la proroga e sono convinti che l'avranno. Landini è stato chiaro nella trasmissione domenicale di Lucia Annunziata, ricordando

Per continuare a leggere questo articolo