L'Autorità garante della concorrenza e del mercato aggiusta il tiro sulle bollette, dopo la pronuncia del Consiglio di stato a seguito del ricorso di Iren. L’authority ha quindi stabilito che saranno sospese le modifiche unilaterali per alcuni contratti di Enel, Eni, Edison, Acea ed Engie. Per la totalità di quelli segnalati di Hera e A2a, invece, c’è il via libera alla modifica delle condizioni. L’Antitrust aveva sospeso il 12 dicembre scorso anche tutti i rinnovi, ma dopo che il Consiglio di stato ha fatto chiarezza sulla norma del decreto Aiuti bis stabilendo che le variazioni delle offerte economiche sui contratti in scadenza sono legittime, ha modificato la sua decisione. 

Il governo, ha fatto sapere il ministro Gilberto Pichetto Fratin, ha già aggiustato il decreto Milleproroghe di conseguenza. Fino a giugno a saranno sospese le sole modifiche unilaterali delle condizioni economiche non in scadenza. In questi casi si tratta di violazione del Codice del consumo.

Il  Consiglio di stato

Il Consiglio di stato lo scorso 22 dicembre aveva già sospeso parzialmente il provvedimento cautelare emesso nei confronti di Iren, circoscrivendo la portata al solo «ius variandi per contratti che non siano scaduti e non ai rinnovi contrattuali conseguenti a scadenze concordate dalle parti».

L'Autorità ha, quindi, nei limiti esplicitati, confermato i provvedimenti cautelari nei confronti di Enel, Eni, Edison, Acea ed Engie e sospeso l'efficacia di tutte le comunicazioni di modifiche unilaterali, quali possono essere rinnovo o aggiornamento o variazione delle condizioni economiche di offerta di contratti a tempo indeterminato, ma che risultano prive di una chiara, effettiva e predeterminata o predeterminabile scadenza.

In questi casi insomma, senza un'effettiva scadenza, resta il divieto di variare le condizioni economiche delle forniture ai consumatori, ai condomini e alle microimprese. Entro cinque giorni, Enel, Eni, Edison, Acea ed Engie dovranno comunicare all'Autorità l'avvenuta esecuzione dei provvedimenti di sospensione.

Il decreto Milleproroghe

Gilberto Pichetto Fratin ministro della transizione ecologica (Agf)

Il decreto Milleproroghe ha stabilito il prolungamento del blocco delle modifiche unilaterali dei contratti per altri due mesi rispetto a quanto fissato dal decreto Aiuti bis (che arrivava fino ad aprile 2023), ma il nuovo testo tiene conto della pronuncia del Consiglio di stato.

Ogni clausola contrattuale che consenta all'impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di modificare unilateralmente le condizioni generali del contratto, dunque, non sarà efficace fino al 30 giugno del 2023, mentre non ci saranno blocchi per quelle clausole che consentono l'aggiornamento delle condizioni economiche alla scadenza dei contratti.

Una precisazione che il ministero ha ritenuto necessaria per tutelare le imprese fornitrici che a fronte di aumenti dei prezzi di gas naturale «di quasi sette volte rispetto alla media degli ultimi anni» potrebbero trovarsi in difficoltà, ha detto il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. Per il titolare del Mase sarebbero altrimenti costrette a «vendere energia per i prossimi mesi a un prezzo significativamente inferiore a quello di acquisto».

La norma, ha detto, «punta a un doppio obiettivo: proteggere cittadini e consumatori in questi mesi difficili e allo stesso tempo garantire e tutelare l'iniziativa economica di quelle aziende più esposte al perdurare dell'instabilità dei mercati energetici».

Fratin ha ringraziato il presidente dell'Antitrust Roberto Rustichelli «che ha segnalato la questione consentendoci di collaborare alla risoluzione della problematica». 

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