FINANZA BATTE VIGILANZA

Lo stato esce perdente dalla vicenda Autostrade

Foto Valerio Portelli/LaPresse 17-09-2019 Roma, Italia CDA Straordinario Atlantia Cronaca Nella foto: CDA Straordinario Atlantia Photo Valerio Portelli/LaPresse 17 September 2019 Rome, Italy Extraordinary Board of Directors of Atlantia News In the pic: Extraordinary Board of Directors of Atlantia
Foto Valerio Portelli/LaPresse 17-09-2019 Roma, Italia CDA Straordinario Atlantia Cronaca Nella foto: CDA Straordinario Atlantia Photo Valerio Portelli/LaPresse 17 September 2019 Rome, Italy Extraordinary Board of Directors of Atlantia News In the pic: Extraordinary Board of Directors of Atlantia
  • Chi si aspettava una rivoluzione del settore autostradale, non quella minacciata da Toninelli - revoca immediata della concessione -, ma una seria quanto necessaria riforma del comparto, è rimasto deluso. 
  • La parte finanziaria dello stato, attraverso Cassa depositi e prestiti (Cdp), che deterrà il 51 per cento di Aspi, prevarrà certamente.
  • Mentre il ministero della Mobilità sostenibile spogliato di ogni competenza, privo di una dirigenza competente – come dimostra il pasticcio della gara per il rinnovo della concessione a Gavio – e subalterno a quello dell’Economia.

Quella che attende Autostrade per l’Italia (Aspi) è una vera e propria rivoluzione: sì, ma alla rovescia. Chi l’avrebbe mai detto che lo stato italiano, per togliersi la macchia di aver privatizzato la concessione più importante del paese, quasi 3 mila chilometri di rete su 6 mila chilometri complessivi, dovesse sborsare 9,1 miliardi di euro ai responsabili della tragedia del ponte Morandi per subentrare nella gestione di Aspi? Rappresentanza inutile Eppure è proprio così, con lo stato che

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