Le misure contro il caro energia contenute nella legge di bilancio durano solo fino a marzo, e quindi il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, di fronte alle commissioni Finanze di Camera e Senato ha messo le mani avanti: «Valuteremo nuovi interventi a marzo», quando sarà redatto il documento programmatico di bilancio.

«Nessun condono»

Giorgetti poi ha dichiarato di voler chiarire «che non abbiamo introdotto alcuna forma di sanatoria o condono, come pure da qualche parte è stato erroneamente sostenuto: non sono stati previsti abbattimenti dell’ammontare delle imposte dovute né limitazioni dei poteri di controllo dell’amministrazione finanziaria. Non è questa la direzione in cui il governo ha inteso operare». Eppure la relazione tecnica alla manovra calcola tutte le imposte a cui l’esecutivo ha rinunciato e le spese di riscossione già sostenute, per un totale di poco meno di mezzo miliardo.

Il ministro ha giustificato le dieci misure che compongono la «tregua fiscale' contenute Manovra "prende le mosse dalla considerazione delle difficoltà economiche che tali soggetti stanno attraversando, prima a causa degli effetti del Covid-19 e successivamente per l'aumento dei costi energetici e della più generalizzata inflazione. In questo caso, l'esigenza è chiara: ridurre l'impatto dei citati fenomeni sul bilancio delle famiglie, specialmente quelle più fragili, nonché di garantire la sopravvivenza e la competitività delle imprese che versano in condizioni di difficoltà".

La norma sugli extraprofitti

Sui pagamenti via Pos, il governo se la vede con l’Ue

Giorgetti ha rivendicato la riscrittura della norma sugli extraprofitti,  il ministro ha fatto notare che la nuova norma è scritta sulla base del regolamento europeo e quindi con una base imponibile più corretta degli utili delle imprese. La norma scritta dal governo precedente era stato contestato proprio per la scelta della base imponibile ed era stata al momento pagata solo da due centinaia di imprese. Non ha detto, però, che alla fine gli incassi saranno molto minori, da 11 miliardi a 2,6 miliardi.

Una manovra da 42,4 miliardi 

Il ministro ha contestato il pessimismo sul Pil italiano, in particolare del Fondo monetario internazionale che prevede per l’Italia una recessione, ma ha anche definito probabile una recessione negli ultimi mesi dell’anno che è data per certa seppure solo tecnica da tutti gli istituti economici.

Alla fine Giorgetti ha spiegato che la legge di bilancio vale in tutto 42,2 miliardi di euro: «Tutte queste misure ammontano, nel complesso, a circa 42 miliardi nel periodo 2023-2039, aggiuntivi rispetto a quelli già stanziati a legislazione vigente nel bilancio dello Stato», ha detto il ministro dell’Economia.

Il responsabile dell’Economia ha spiegato di vedere uno slancio della ripresa economica nel 2023 ma che dipenderà anche dagli investimenti del Pnrr. 

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