Prepariamoci a un’ondata di articoli di giornale, ricerche accademiche o presunte tali, convegni pagati da ricchi sponsor, che canteranno le lodi della nuova frontiera del calcio, un business che rilancia sé stesso grazie ai capitali forniti da grandi investitori finanziari. I casi recenti di Milan e Genoa, e dei fondi che li hanno acquistati, però raccontano una storia molto diversa
I fondi d’investimento come lo zio d’America, il parente ricco, anzi ricchissimo, che apre il portafoglio e salva il bilancio dal dissesto imminente. Per evitare il crack, il calcio nostrano si affida alla finanza anonima che più anonima non si può. Sigle che rimandano a complicate strutture societarie e raccolgono capitali in giro per il mondo con l’obiettivo di comprare aziende per poi rivenderle, ovviamente guadagnandoci. È questo, in sintesi, il ritratto di Oaktree, il più importante credito



