- Mosca chiude i rubinetti di Nord Stream per fare pressioni contro le sanzioni, i prezzi ricominciano a salire e ci guadagnano tutte le compagnie petrolifere. L’Italia attualmente riceve una piccola parte del metano richiesto a Mosca attraverso la rotta ucraina.
- Il governo spinge per avere al più presto i rigassificatori per poter tagliare la dipendenza dalla Russia. Così come nel resto del mondo c’è la corsa al gas naturale liquefatto, per cui spinge anche Eni. In Italia la conferenza sul gas con le compagnie statunitensi e il ministro del Petrolio e delle risorse minerarie dell’Egitto.
- La vera risposta al ricatto di Putin spiega Massimo Nicolazzi, esperto del settore, è un’altra: «Un piano di razionamenti e riduzione dei consumi». Un piano che il governo e l’Unione europea stanno faticando a emanare.
La Russia ha annunciato che non riavvierà Nord Stream a pieno regime finché l’occidente non eliminerà le sanzioni, e le fonti fossili stanno sempre meglio. Dmitry Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin, ieri ha addotto motivi tecnici per la mancata consegna del gas da parte della Russia attraverso il gasdotto che fornisce gas alla Germania da San Pietroburgo attraverso il mar Baltico: «I problemi di pompaggio del gas sono nati a causa delle sanzioni introdotte dai paesi occidentali con



