Ho versato dei soldi per una società che doveva quotarsi in Borsa e che fino a pochi anni fa era molto pubblicizzata da  giornali e siti. Invece, a quanto pare, sono rimasto fregato.

Parlo di SixthContinent molto pubblicizzata anche su un programma famoso su Italia 1, Le Iene. Che cosa è successo? Ho qualche probabilità di riprendermi i soldi come utente della piattaforma e/o azionista?

L.S.

La vicenda è complessa ma merita una risposta visto che sono centinaia di migliaia gli iscritti come utenti a questa piattaforma, migliaia gli azionisti e sul tema è intervenuta anche l’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza (Agcm), multando la società per 8 milioni di euro. 

Da quasi 2 anni, fra poco, centinaia di migliaia di utenti si trovano con i crediti (soldi) congelati. La società italiana SixthContinent Factory srl non sembra passarsela bene: quest’estate ha chiesto l’ammissione al concordato con riserva e nell’ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2020 ha visto il fatturato precipitare dell’84, da 158 a 25,7 milioni di euro.

Questa società vende online buoni spesa che consentono ai consumatori di acquistare con crediti e punti fedeltà le shopping card per pagare prodotti e servizi nei negozi fisici e online che aderiscono al programma.

Per un certo periodo di tempo con 60 euro versati a SixthContinent si potevano acquistare 100 euro di shopping card da spendere presso quasi tutte le principali catene italiane (Amazon, Zalando, Decathlon, Carrefour, Esselunga, Ikea…) o anche pagare le bollette.

L’attivazione avveniva dopo 3 o 6 mesi e per un tempo limitato si potevano utilizzare le shopping card (a condizione di restare utenti attivi ovvero fare acquisti e di fatto investire sempre più soldi) con il valore maggiorato presso i brand affiliati a SixthContinent.

Per accumulare punti, crediti e sconti (ovvero soldi) gli iscritti a questa piattaforma sono premiati in funzione degli acquisti effettuati ma anche per le attività svolte come consigliare ad amici l’acquisto o fare recensioni positive.

Con questo “doping” degli acquisti, Sixth Continent dichiara di essere arrivata a un milione di utenti registrati.

Moltiplicare i soldi 

Secondo il suo fondatore, Fabrizio Politi, imprenditore livornese “geniale” (così viene definito nei comunicati di stampa della sua società) SixthContinent consente di «usare i social network per ridisegnare la macroeconomia partendo dalla microeconomia, creare un’economia diversa basandosi su un algoritmo matematico, l’equilibrio di Nash».

Politi ha sempre spiegato che questa generazione di ricchezza è possibile grazie alle aziende partner inserite nella piattaforma e che vogliono partecipare alla sharing economy.

SixthContinent guadagna, secondo Politi, dalle commissioni e «soprattutto dai budget pubblicitari delle aziende, che per il 70 per cento condivide con i propri utenti attraverso crediti per nuovi acquisti».

Qualcosa è scappato di mano e la società ha dovuto chiedere a luglio l’ammissione al concordato perché si è creata una forte crisi di liquidità ed è arrivato, scrive il giornalista finanziario Andrea Giacobino, un decreto ingiuntivo di Ikea (fra le carte spesa offerte) per oltre 3 milioni di euro.

La società ha denunciato di essere rimasta vittima nel 2019 di una frode da parte di numerosi utenti che, sfruttando gli stessi meccanismi ideati da questa società per moltiplicare i soldi, ci hanno aggiunto del loro e hanno sbancato parzialmente la stessa SixthContinen.

A peggiorare la situazione ci sono stati i soldi congelati (oltre 5 milioni di euro) da banche e società di carte di credito perché molti utenti avevano chiesto e ottenuto (e moltissimi in modo non dovuto) il chargeback, la procedura bancaria che consente a chi ha effettuato un acquisto mediante carta di credito di contestare la transazione e stornare l’addebito di una somma.

Guaio crowdfunding 

L’equity crowdfunding è una forma di investimento che consente alla “folla” di investitori (crowd) di finanziare startup innovative e piccole e medie imprese attraverso portali online autorizzati, erogando un contributo finanziario in cambio di quote societarie delle stesse imprese.

Nell’estate 2019 SixthContinent Italia aveva avviato sulla piattaforma 200Crowd autorizzata dalla Consob, gestita da Two Hundred, la raccolta del pubblico risparmio raccogliendo (una cifra record per l’Italia) 3,3 milioni di euro e oltre 1000 investitori avevano aderito «con lo scopo di accelerare il proprio percorso di crescita e diffusione in Europa». Il gettone minimo era 500 euro.

Il crowdfunding era stato fatto sulla società italiana ma sono numerosi anche gli utenti che sono diventati in Italia (tramite collocamenti privati) azionisti della società americana Sixthcontinent Inc. che controlla quella italiana.

Proprio in questi giorni il fondatore di SixthContinent Fabrizio Politi è ornato alla carica e sul canale YouTube della società ha annunciato l’arrivo di un nuovo amministratore delegato dalla Silicon Valley per rilanciare alla grande il progetto in tutto il mondo e «cambiare l’economia».

Ha spiegato che conta di raggiungere un miliardo di euro di fatturato entro il 2027 e che fra i colpevoli della frode subita ci sono alcune società che non hanno mantenuto i patti come alcuni emittenti di carte di credito e la catena di supermercati Esselunga con la quale è stata avviata una causa milionaria.

Nel bilancio di Esselunga al 31 dicembre 2020 viene segnalata in effetti una lettera di contestazione ricevuta da SixthContinent ma si precisa che «a parere dei legali incaricati dalla società in un eventuale giudizio che dovesse essere, il rischio di soccombenza di Esselunga è remoto».

Nella convention virtuale Fabrizio Politi (che con SixthContinent aveva sponsorizzato la squadra del Monza Calcio di proprietà della Fininvest di Silvio Berlusconi) ha detto che entro il 2022 c’è il programma di quotare SixthContinent Inc al Nasdaq negli Stati Uniti. 

Un programma caro lettore, che a occhio mi sembra decisamente ambizioso visti tutti i contenziosi di questa società e il modello di business “esplosivo” ma magari è colpa mia che non capisco nulla di “sharing economy” e sono forse già troppo vecchio per capire pure il Sesto Continente.
E le quote che possiede in SixthContinent Italia frutto del crowdfunding (di questa come di tutte le società che vengono troppo collocate con la follia dell’incentivo fiscale dato dallo Stato italiano) non segnano naturalmente alcun prezzo e sono illiquide.

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