Oggi si ritrova una pubblica amministrazione impoverita, ridotta, e priva di competenze. La formazione è ridotta a una giornata a testa l’anno, servono 500 mila nuovi ingressi solo per colmare il turn over e il piano di ripresa e resilienza prevede concorsi già a partire da quest'anno, ma vanno fatti selezionando chi serve.
- Renato Brunetta torna ministro della pubblica amministrazione, ruolo che aveva avuto anche nel quarto governo Berlusconi.
- La sua riforma che puntava alla valutazione ha coinciso con l’inizio dei tagli lineari e del congelamento di contratti e rinnovi che hanno impoverito la Pa, mentre si spendono appena 150 milioni in formazione per 3 milioni di dipendenti.
- Oggi si ritrova una pubblica amministrazione impoverita e priva di competenze, e il suo primo compito è assumere e investire nella formazione, dice Carlo Mochi Sismondi, presidente del Forum della pubblica amministrazione.
Poche ore dopo l’annuncio del ritorno di Renato Brunetta come ministro della pubblica amministrazione, il suo ex portavoce Vittorio Pezzuto, l’uomo che ha gestito la campagna mediatica che dipingeva i dipendenti pubblici come fannulloni, ha scritto su Facebook che probabilmente la pubblica amministrazione non sarebbe rimasta in smart working a lungo. Brunetta torna in sella al ministero che aveva guidato dieci anni fa imponendo i tornelli agli ingressi e una discussa riforma, ma la pubblica



