Casi di Covid-19 in aumento di quasi il 60 per cento in una settimana, crescita anche dei ricoveri ordinari e di quelli in terapia intensiva. Sono questi i principali risultati del monitoraggio settimanale indipendente realizzato dalla Fondazione Gimbe.

«La progressiva diffusione delle varianti BA.4 e BA.5 ha contribuito ad una netta ripresa della circolazione virale in tutto il paese», dice Nino Cartabellotta, presidente della fondazione. Di fronte questa nuova impennata, le misure da adottare sono «potenziare la campagna vaccinale in tutte le persone a rischio di malattia grave», ma anche «evitare di disorientare la popolazione con proposte antiscientifiche e rischiose per la salute pubblica, quale l’abolizione dell’isolamento per i positivi», conclude Cartabellotta.

I numeri

Nella settimana tra il 15 e il 21 giugno 2022 i casi di Covid-19 cumulati sono passati da 160.751 a 255.442, con un aumento del 58,9 per cento. Crescono anche mentre i ricoveri con sintomi che passano da 4.199 a 4.803, un aumento del 14,4 per cento, e le terapie intensive, da 183 a 206, un aumento del 12,6 per cento.

Calano invece i decessi, che passano da 416 a 337, una riduzione del 19,9 per cento. I decessi sono sempre un indicatore in “ritardo”, visto che tra i sintomi e l’eventuale decessi trascorrono solitamente diversi giorni. Questa riduzione quindi è frutto della diminuzione dei casi delle scorse settimane, che soltanto a giugno ha mostrato una netta inversione di tendenza.

Varianti

Il rapporto della fondazione accusa poi di inadeguatezza il sistema di sorveglianza delle varianti dell’Istituto superiore di sanità. L’ultima stima disponibile risale al 7 giugno e mostra un aumento della diffusione delle sotto-varianti di Omicron Ba.4 e Ba.5, che sarebbero intorno all’11,4 per cento e al 23,2 per cento, mentre la sotto-variante principale Ba.2 causerebbe ancora il 63 per cento dei casi. 

«Gli ampi margini di incertezza – dice Cartabellotta – sono determinati da un campionamento statistico insufficiente che, insieme alla cadenza mensile della flash survey, indicano che le attività di sequenziamento nel nostro Paese non sono state adeguatamente potenziate per rispondere tempestivamente alla diffusione di nuove varianti».

Le due nuove sotto-varianti non causerebbero una malattia più grave, dicono i primi studi, ma sono ulteriormente più contagiose delle principali varianti di Omicron, che era già il ceppo più contagioso di Covid individuato fino a questo momento.

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