Dal 15 novembre si sono perse le tracce in Venezuela di Alberto Trentini, un operatore umanitario originario di Venezia. Il 7 gennaio la Commissione interamericana dei diritti umani (Cidh) ha chiesto a governo di fornire informazioni immediate sulle condizioni del nostro connazionale senza ricevere alcuna collaborazione
A pochi giorni dal rilascio della giornalista Cecilia Sala, dopo 21 giorni di reclusione nel carcere iraniano di Evin, si sono perse le tracce in Venezuela di Alberto Trentini, un operatore umanitario originario di Venezia.
La scomparsa, avvenuta nel mezzo di una crisi politica senza precedenti per via della discussa elezione di Nicolás Maduro, risale al 15 novembre 2024. Da quasi due mesi non si hanno sue notizie: il caso è rimasto nel silenzio fino alla risoluzione urgente emessa dalla Commissione interamericana dei diritti umani (Cidh).
Il documento, del 7 gennaio, richiede al Venezuela di fornire informazioni immediate sulle condizioni di detenzione di Trentini, il coordinatore della Ong "Humanity and Inclusion" che lavora nel Paese supportando le persone in situazioni di povertà, esclusione, conflitto e disastri, con un'attenzione particolare a donne, disabili, bambini, migranti e comunità indigene.
«La Commissione ha considerato che il beneficiario si trova in una situazione di gravità e urgenza, dato che fino ad oggi si ignora dove si trovi», dichiara la Cidh, chiedendo di «adottare le misure necessarie per proteggere i diritti alla vita e all'integrità personale» e di «informare ufficialmente se si trova sotto custodia dello Stato e le circostanze della sua detenzione».
Le misure richieste rappresentano uno strumento di protezione urgente, attivato in situazioni di grave rischio per i diritti umani. Nel caso di Trentini, la Commissione le ha concesse dopo che le autorità venezuelane non hanno risposto alle richieste di informazioni entro il termine del 26 dicembre.
La scomparsa
Trentini aveva iniziato a lavorare come coordinatore sul campo per "Humanity and Inclusion" a Caracas nell'ottobre 2024. Da tempo aveva segnalato alla sua compagna di subire «ostilità in ogni aeroporto» durante i suoi spostamenti tra l'Amazzonia e la capitale. Il 14 novembre, in un messaggio WhatsApp, le aveva comunicato l'intenzione di volersi dimettere. Il giorno successivo Trentini, che si trovava nello stato di Amazonas, su richiesta dell’Ong raggiunge in aereo lo stato di Apure, un’area al confine con la Colombia nota per essere ad alta tensione a causa della presenza di gruppi armati e del traffico di droga.
Per operare in questa zona servono autorizzazioni specifiche e un costante dialogo con le autorità locali. Al posto di blocco di Guasdualito, l'auto dell’Ong viene fermata da funzionari del Servizio amministrativo di identificazione, migrazione e affari esteri (Saime). Secondo fonti locali, insieme a Trentini sarebbe stato arrestato anche l’autista che lo accompagnava. Trentini non aveva precedenti penali, militari, né affiliazioni o posizioni politiche rispetto allo stato venezuelano.
La mattina del 16 novembre 2024, l’Ong viene informata che Trentini è stato trasferito ed è sotto la custodia della Direzione generale di controspionaggio militare (Dgcim). Secondo le informazioni fornite, sarebbe stato trasportato da Guasdualito a San Cristóbal, con destinazione finale Caracas.
Da quel momento però, si sono perse le sue tracce. L’organizzazione ha immediatamente inviato operatori umanitari per informare le autorità locali che disponevano di un’autorizzazione ufficiale rilasciata dalla Zona operativa di difesa integrale (Zodi), un’autorità militare venezuelana che gestisce le operazioni di sicurezza in aree sensibili come Apure. Un nullaosta essenziale per operare legalmente nella regione che avrebbe dovuto garantire la protezione e la legittimità delle attività dell’Ong, evitando accuse di attività illegali o sovversive.
La Cidh sottolinea nella sua risoluzione come le autorità venezuelane abbiano sistematicamente negato informazioni sul suo caso, rifiutandosi persino di ricevere l'istanza di habeas corpus presentata dal legale dell'Ong.
Il contesto delle detenzioni
Secondo fonti locali, lo stato di Apure è diventato il centro di detenzione di cittadini stranieri che lavorano per organizzazioni non governative e vengono solitamente accusati di spionaggio, mercenariato e reati simili.
Negli ultimi mesi, numerosi cittadini sono stati arrestati con l’accusa di spionaggio o attività sovversive. Il ministro dell’Interno e della giustizia venezuelano Diosdado Cabello si era espresso su questi arresti collegandoli a un presunto piano di «magnicidio contro il presidente Nicolás Maduro».
Secondo quanto riportato, in questo contesto destano preoccupazione i viaggi di Trentini in Colombia a dicembre 2023, gennaio e aprile 2024, per far visita alla sua compagna. Inoltre, il suo precedente impiego presso il "Danish refugee council" nel 2023 potrebbe essere usato contro di lui: un altro operatore di questa organizzazione risulta attualmente detenuto in Venezuela.
Secondo un altro rapporto della Cidh, le detenzioni arbitrarie e le violazioni dei diritti umani in Venezuela sono parte di una strategia repressiva più ampia, finalizzata a intimidire l'opposizione e a mantenere il controllo del potere. Il caso di Trentini non è isolato: istituzioni statali come il Saime e la Dgcim sono state sistematicamente utilizzate per perseguire cittadini stranieri e operatori umanitari. Secondo il Foro Penal, un’associazione che si occupa di diritti umani, sono almeno 1.794 i "prigionieri politici", la maggior parte a seguito delle proteste postelettorali.
Trentini non ha reti di supporto in Venezuela, i suoi genitori vivono a Venezia. L’uomo è affetto da ipertensione, asma e fibromi cutanei, condizioni che richiedono cure mediche regolari, ma non ci sono garanzie che stia ricevendo le necessarie attenzioni.
Mentre il mondo osserva con preoccupazione l'evolversi della crisi politica venezuelana, il destino di Alberto e di molti altri detenuti rimane in un limbo di incertezza e paura, l’ennesimo capitolo di una deriva che prosegue nel silenzio delle istituzioni.
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