La procura, rappresentata dal procuratore aggiunto Guido Pani e dalla sostituta Diana Lecca, ha chiesto al tribunale di Cagliari di annullare la decadenza di Alessandra Todde dalla carica di presidente della regione Sardegna. La richiesta è stata depositata questa mattina in vista dell’udienza fissata per il 22 maggio, in cui i giudici saranno chiamati a pronunciarsi sulla vicenda, e rappresenta un importante punto di svolta nella vicenda relativa alla presidente della regione.

A dicembre, il collegio di garanzia elettorale aveva infatti disposto la decadenza di Todde alla quale venivano contestate violazioni plurime sulla rendicontazione delle spese sostenute per la campagna elettorale. Da rivedere anche la sanzione pecuniaria di 40mila euro inflitta alla governatrice che la procura chiede di rivalutare «nella misura inferiore che il Tribunale vorrà determinare».

Nonostante siano emerse irregolarità manifeste, la procura ha ritenuto che non siano abbastanza rilevanti da giustificare la rimozione della presidente della regione, eletta con l’appoggio unitario della coalizione del cosiddetto «campo largo».

L’attenzione ora si concentra sulla data del 22 maggio, in quell’occasione, si potrebbero chiarire diversi aspetti cruciali legati alla vicenda giudiziaria che vede protagonista la governatrice. È plausibile che il giudice si esprima già durante quel dibattimento, pronunciandosi con una sentenza che potrebbe rappresentare un momento importante nel contenzioso ormai al centro del dibattito politico e istituzionale.

L'intero procedimento ruota attorno a presunte anomalie riscontrate nel processo elettorale, contestazioni che, sebbene non giudicate finora abbastanza gravi da determinare una decadenza automatica, continuano a sollevare interrogativi sull'effettiva regolarità del voto. 

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