L’allarme siccità non si arresta. Isola di Capo Rizzuto dichiara l’emergenza. Maria Grazia Vittimberga, sindaca del comune nel crotonese, afferma che «la crisi idrica a Isola di Capo Rizzuto diventa sempre più traumatica».

Ad acuire il problema, i danni che la siccità può arrecare al settore turistico e alberghiero; infatti, la sindaca nel suo appello precisa che la situazione di approvvigionamento idrico «in questo momento di alta stagione con le strutture turistiche nel pieno della loro attività è un problema che non può passare inosservato e che rischia di compromettere l’intera stagione estiva con una grave ricaduta economica e di immagine per l’intero territorio».

Secondo quanto affermato dalla sindaca è necessario un intervento di distribuzione di acqua che non può più essere rimandato, deve essere immediato, bisogna intervenire nel giro di ore.

Gli sforzi per far fronte all’emergenza

The Associated Press

«Noi con tutte le forze stiamo cercando di risolvere un problema atavico con l’installazione di nuove condotte, pompe a immersione e la costruzione di pozzi», continua Vittimberga. La sindaca di Isola di Capo Rizzuto ha più volte sollecitato la regione Calabria e i vari enti preposti che si occupano di acqua, ma ci si è resi conto che non basta. Per questo motivo questa volta ha deciso di lanciare pubblicamente «un vero e proprio disperato grido di aiuto».

Ripercussioni sul turismo

Vittimberga denuncia le condizioni igienico sanitarie precarie che si trovano ad affrontare le strutture turistiche. «Saremo costretti a mandare via i turisti. Questo significherebbe non solo un grave danno d’immagine ed economico, ma potrebbe anche dare il via ad una serie di denunce da parte dei turisti stessi che tutto a un tratto si ritroverebbero le loro vacanze annullate».

Realizzazione di una condotta idrica

Il Corriere della Calabria riporta una nota del comune di Isola Capo Rizzuto in cui si legge: «È stato approvato lunedì 25 luglio, con delibera di Giunta della Regione Calabria, un progetto per la realizzazione di una condotta idrica di approvvigionamento di potabilizzazione con un finanziamento di 1,2 milioni di euro».

La condotta porterà l’acqua dal lago di Sant’Anna direttamente al potabilizzatore cittadino e da qui verrà smistata a tutti i serbatoi.

Il piano laghetti

Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, ha rilanciato il cosiddetto piano laghetti o piano invasi, elaborato da Anbi (Associazione Nazionale Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) e Coldiretti. Il progetto prevede una «rete di invasi per catturare l’acqua quando cade e distribuirla quando non ce n’è». Il piano prevede 223 nuovi impianti; si stima che si aumenterebbe del 40 per cento la capacità di raccolta delle acque, per un investimento di 3 miliardi di euro. Aceto spiega che è prevista la «realizzazione di bacini idrici medio piccoli, a basso impatto, per la raccolta della risorsa pluviale a uso plurimo gestiti dai consorzi di bonifica e irrigazione da realizzarsi diffusamente sul territorio privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti in armonia con i territori».
Ma non mancano i dubbi sull’effettiva riuscita di questo tipo di piano poiché la costruzione di nuovi invasi può compromettere gli habitat naturali, con effetti negativi sulla biodiversità.

Problema ciclico

Quello dell’approvvigionamento idrico in Calabria è un disagio che si ripropone ogni anno, soprattutto durante la stagione estiva. Infatti, anche lo scorso anno, in questo stesso periodo, l’assessore all’Ambiente della giunta regionale, Sergio De Caprio, durante un incontro sulla crisi idrica che si stava registrando nel Crotonese, denunciava le gravi ripercussioni che stava scontando il comparto agricolo.

In quell’occasione l’assessore chiedeva «l’immediata disponibilità di 10 milioni di metri cubi di acqua, per garantire le esigenze di irrigazione». De Caprio ha anche sottolineato al dipartimento dell’Agricoltura la necessità «di ottimizzare la condotta vetusta, pianificando le risorse necessarie»; ha inoltre chiesto «di mettere dispositivi di misurazione su tutta la condotta, in modo che si sappia esattamente chi ci si approvvigiona dell’acqua».

Un altro problema connesso alla carenza idrica sono i prelievi abusivi d’acqua che si registrerebbero in vari corsi d’acqua di tutto il territorio crotonese.

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