Le accuse sono a vario titolo di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, istigazione alla corruzione, turbata libertà degli incanti, riciclaggio e autoriciclaggio. Nelle 140 pagine di ordinanza emerge come gli indagati avessero il «controllo delle attività economiche anche attraverso la gestione monopolistica di interi settori imprenditoriali e commerciali». Il blitz ad Arienzo (Caserta)
L’ex consigliere regionale dell’Udeur Nicola Ferraro e il sindaco di Arienzo Giuseppe Guida, coordinatore provinciale di Forza Italia, sono stati arrestati questa mattina nell’ambito dell’operazione della Dda di Napoli su appalti e camorra. Per il primo, ristretto in carcere, è stata esclusa l’aggravante mafiosa. Il secondo si trova ai domiciliari. Disposte in totale 17 misure cautelari. Le accuse sono a vario titolo di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, istigazione alla corruzione, turbata libertà degli incanti, riciclaggio e autoriciclaggio.
La lunga e complessa attività ha complessivamente portato alla luce alcune vicende illecite condotte intorno alla figura di riferimento di un potente imprenditore, Ilario, particolarmente attivo nel settore dei rifiuti e delle sanificazioni e già condannato per la sua partecipazione esterna al clan dei casalesi, col ruolo di imprenditore di riferimento del gruppo criminale Schiavone-Bidognetti.
L'indagine ha consentito di evidenziare che l'imprenditore, dal 2022 e fino almeno a fine 2023, dopo un lungo periodo di carcerazione, avrebbe ripreso a svolgere la stessa attività per la quale in precedenza era stato condannato.
Nelle 140 pagine di ordinanza emerge come gli indagati avessero il «controllo delle attività economiche anche attraverso la gestione monopolistica di interi settori imprenditoriali e commerciali».
Tra le condotte alla base delle loro attività illecite anche «il rilascio di concessioni e di autorizzazioni amministrative, l'acquisizione di appalti e servizi pubblici, l'illecito condizionamento dei diritti politici dei cittadini (ostacolando il libero esercizio del volo, procurando voti a candidati indicati dall'organizzazione in occasione di consultazioni elettorali) e, per tale tramite, il condizionamento della composizione e delle attività degli organismi politici rappresentativi locali, il condizionamento delle attività delle amministrazioni pubbliche: il reinvestimento speculativo in attività imprenditoriali, immobiliari, finanziarie e commerciali degli ingenti capitali derivanti dalle attività delittuose, sistematicamente esercitate (estorsioni in danno di imprese affidatarie di pubblici e privati appalti e di esercenti attività commerciali ed altro)».
Rigettata invece la richiesta di misura cautelare per Luigi Bosco, ex consigliere regionale e attuale coordinatore regionale di Azione.
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