La scorsa settimana la Roma ha concluso l'acquisizione di un portiere dall'indubbio valore internazionale. Si tratta di Rui Pedro dos Santos Patrício, noto semplicemente come Rui Patrício. Classe 1988, portoghese di Leiria, Rui Patrício è titolare nella nazionale portoghese con la quale si è laureato campione d'Europa nel 2016. Cresciuto e formato nello Sporting Portugal, dove ha militato fino al termine della stagione agonistica 2017-18, ha poi trascorso le ultime tre stagioni nella Premier League inglese. Dunque il suo è un curriculum di assoluto valore, che testimonia la bontà della scelta operata dalla Roma.

E tuttavia bisogna anche raccontare il contesto complessivo in cui avviene il trasferimento di Rui Patrício in giallorosso. Un contesto completamente dominato da Jorge Mendes, il superagente portoghese specializzato a far girare entro circuiti ben identificabili i calciatori assistiti dalla sua Gestifute.

Ritorno di fiamma

Il portiere portoghese è uno fra questi. Per la precisione, è tornato a esserlo nell'estate del 2018 dopo avere interrotto il rapporto con Gestifute nel 2015. In quel momento Rui Patrício sente di non essere abbastanza tutelato da Mendes e preferisce affidarsi alla Proeleven di Carlos Gonçalves. Ma tre anni dopo c'è il ritorno di fiamma con l'agenzia di Mendes, avvenuto dopo la storiaccia dell'assalto all'accademia di Alcochete condotto da un gruppo di tifosi-teppisti dello Sporting il 15 maggio 2018. Rui Patrício è fra gli aggrediti e in conseguenza di ciò procederà con la rescissione unilaterale del contratto adducendo una giusta causa.

Dopo la rottura unilaterale del vincolo con la società leonina arriva l'approdo in Premier League, destinazione Wolverhampton Wanderers. Cioè il Mendes FC iscritto alla Premier League. Un'etichetta che è data da diversi motivi. In primis perché Mendes è vicinissimo a Guo Guangchang, il magnate cinese a capo del conglomerato Fosun che a sua volta è proprietario dei Wolves. Fosun ha anche comprato un pezzo di Start, la scatola di controllo di Gestifute. E poi c’è il fatto che in questi anni una vasta colonia portoghese ha popolato il club arancio-nero, quasi tutti clienti di Gestifute: Hélder Costa, Ivan Cavaleiro, Rúben Neves, Roderick Miranda, Diogo Jota, Rúben Vinagre, João Moutinho, Daniel Podence, gli ex laziali Pedro Neto e Bruno Jordão, Nélson Semedo, Vitinha.

La già grassa lista s'allargherebbe a dismisura se agli assistiti di Gestifute venissero aggiunti calciatori gestiti da altri agenti ma giunti ai Wolves sotto la regia di Mendes, come Willy Boly, Raúl Gimenez, Fábio Silva, fino a Leo Bonatini e al misconosciuto Toti Gomes (questi ultimi due girati agli svizzeri del Grasshopper, altro club in orbita Fosun). Ma ciò che più conta, per quattro stagioni consecutive l'allenatore dei Wolves è stato Nuno Espírito Santo. Un ex portiere che da calciatore è stato il primo cliente in assoluto di Jorge Mendes. Fu per piazzare lui che nell'estate del 1996 venne fondata Gestifute.

Amici di panchina

Non per caso l'intera carriera di Nuno Espírito Santo si sviluppa nel circuito di club mendesiani. Prima il Rio Ave, poi il Valencia di cui è proprietario il miliardario singaporiano Peter Lim che di Mendes è addirittura compare d'anello (gli fece da testimone in occasione delle nozze religiose tenute a Porto con pompa hollywoodiana nell'estate 2015), quindi il Wolverhampton.

Adesso Nuno si è sistemato sulla panchina dei Tottenham Hotspur. Un approdo che giunge dopo il mancato ingaggio di Gennaro Gattuso, sempre che davvero esso sia stato una prospettiva credibile. Il rapporto fra Gattuso e Mendes è noto, tanto da essere stato indicato come uno dei motivi della rottura tra la Fiorentina e l'allenatore calabrese. Poco male per il super-agente portoghese, dato che infine ha piazzato un altro suo cliente sulla panchina degli Spurs, che fino allo scorso aprile era stata occupata da Josè Mourinho. Anch’egli assistito di Gestifute, per quanto capace di mantenere ben altra autonomia rispetto a Nuno.

A ogni modo, approdato alla Roma l'ex Special One chiede il portiere dei Wolves che è anche cliente di Gestifute. Ribadiamo: almeno in questo caso nulla di male, visto il valore di Rui Patrício. Però a quel punto è necessario trovare un nuovo portiere per il Wolverhampton, che nel frattempo ha dovuto anche ingaggiare un nuovo allenatore a causa dell'addio di Nuno Espírito Santo. La scelta cade su Bruno Lage, ex allenatore del Benfica che è rimasto inattivo un anno e mezzo dopo l'ultimo esonero. E magari stenterete a crederci, ma Bruno Lage è assistito da Gestifute.

Chiamato a scegliere il nuovo padrone della porta dei Wolves, Lage indica un portoghese che ha trascorso le ultime tre stagioni in Grecia con l'Olimpyakos Pireo, uno fra i club europei più sensibili ai desiderata dei super-agenti. Il portiere in questione si chiama José Sá e non è esattamente un asso, tanto che i tifosi dei Wolves sui sociali parlano esplicitamente di “downgrading”. Però dispone di una qualità che nel mercato dei calciatori è una specie di killer app: è anche lui cliente di Jorge Mendes. E con questo il cerchio si chiude. Però continuate pure a credere che quello dei calciatori sia un mercato libero e concorrenziale.

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