enti irriformabili

Aumenti e spese pazze all’ente del turismo in tempo di Covid

L’Enit ha stanziato risorse per servizi inutili e campagne promozionali con le frontiere chiuse. Dovrebbe essere un pilastro della ripresa, ma per il ministro Garavaglia è inadeguato e già una volta ha provato a commissariarlo

  • L’Enit, l’agenzia nazionale del turismo, dovrebbe assecondare la ripresa post pandemia, ma è considerato non all’altezza perfino dal nuovo ministro leghista Garavaglia che ha già provato a commissariarlo.
  • Quest’anno l’ente ha una decina di milioni di euro di più in cassa concessi dal governo precedente per una improbabile campagna per promuovere il turismo degli italiani in Italia nel bel mezzo dei lockdown e dei divieti di spostamento.
  • Acquistati poggiapiedi e poltrone ergonomiche per l’ufficio di Parigi, assicurazione per i denti al personale delle sedi americane. Il direttore Bastianelli e i dirigenti vogliono un premio del 20 per cento per i buoni risultati raggiunti.

La ripresa del turismo dopo la stangata del Covid passa anche attraverso l’Enit, l’agenzia pubblica che dovrebbe attirare turisti da tutto il mondo e promuovere vacanze e viaggi in Italia. Ma l’Enit non ce la fa. La sua inadeguatezza è così evidente che nel giro di un paio d’anni tre diversi ministri hanno cercato di dargli uno scossone forte, prendendo in considerazione anche soluzioni drastiche come il commissariamento. Ai tempi del governo Lega-M5s ci aveva provato il ministro Gian Marco Cen

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