Sono 52 le persone, tra fisiche e giuridiche, interessate dall’operazione eseguita dagli uomini della Guardia di Finanza e dall’inchiesta della magistratura. Tra loro anche l’imprenditore Simone Giacomini, fondatore della “fabbrica degli influencer” Stardust, ma anche l’ex militare e la consorte, Ida Ruggiero, che ha lavorato per l’istituto di credito
Finanziamenti sospetti a società e aziende da parte di Banca Progetto. Ma anche affari di famiglia e, come rivelato in una vecchia relazione di Bankitalia, «gravi e diffuse anomalie» finiti sotto la lente dei pm capitolini che almeno da maggio lavorano al fascicolo sulla rete di prestiti facili ottenuti grazie all’istituto di crediti che era stato commissariato.
Oggi sono scattate le perquisizioni, su delega dei magistrati di Roma, eseguite dagli uomini della Guardia di Finanza. Cinquantadue le persone, tra fisiche e giuridiche, interessate. Tra queste, in base a quanto apprende Domani, c’è anche Simone Giacomini. Ma anche Ida Ruggiero, che ha lavorato per Banca Progetto, e suo marito Andrea Centofanti, ex ufficiale della Guardia di Finanza e fratello del più noto Fabrizio (estraneo all’inchiesta), finito al centro delle cronache negli anni scorsi per i suoi rapporti con l’ex magistrato Luca Palamara.
Questo giornale aveva già raccontato la storia della società romana Atlas consulting, che fa capo proprio a Giacomini e ad altri manager che hanno portato al successo la Stardust spa, marchio molto noto nel mondo della comunicazione digitale.
Domani, lo scorso maggio, aveva appunto ricostruito le «anomalie» nei finanziamenti (con garanzia di Stato) di Banca Progetto ai fondatori di Stardust, la fabbrica degli influencer. Giacomini e i suoi soci, oltre ad Atlas e Stardust, aveva poi lanciato la startup Bazr, assumendo per un anno l’assessore capitolino Alessandro Onorato (estraneo all’inchiesta).
Dunque, da Atlas consulting, a Stardust, per arrivare a Bazr. Tutte e tre aziende fondate da Giacomini. E soprattutto tutte nate e cresciute grazie ai finanziamenti di Banca Progetto.
Le perquisizioni sono ancora in corso. E, come rivela Agi, i fari della procura, inoltre, sarebbero accesi anche su società legate a una serie di squadre di calcio ed ex dipendenti della Banca. L’ipotesi di reato per cui si procede è quella di indebita percezione di erogazioni pubbliche, nonché malversazione.
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