In un’intervista al Messaggero, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha detto di ritenere il candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti, Joe Biden, un «alleato strategico». L’ex premier ha così spiegato il suo pensiero: «Ciò che conta è che i rapporti transatlantici si consolidino per affrontare alcune grandi sfide: dalla tutela dei comuni interessi commerciali con la Cina al consolidamento della Nato, dalla lotta al terrorismo islamico alla pace in Medioriente con la tutela dei diritti di Israele, dalla difesa della democrazia e della libertà in paesi sudamericani come il Venezuela, allo sviluppo del continente africano libero da ingerenze di Pechino».

Il leader di Forza Italia aveva poi concluso: «L'America per noi è un grande alleato strategico, con il quale condividiamo valori e interessi. La vicinanza e la gratitudine verso gli Stati Uniti, da sempre garanti della libertà del mondo, non verranno mai meno».

Le parole benevole di Berlusconi stonano, nel coro del centrodestra, rispetto alle dichiarazioni degli esponenti di Fratelli d’Italia e Lega che in questi giorno hanno parteggiato apertamente per il presidente repubblicano, Donald Trump.

Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, si è anche guadagnato la nomina di «cheerleader di Trump» per il suo appoggio incondizionato alla linea del presidente americano che da giorni continua ad accusare i democratici di brogli. Anche l’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza, ha detto a Skytg24 di avere «prove tangibili» della frode elettorale denunciata da Trump.

«L'America per noi è un grande alleato strategico - prosegue Berlusconi -, con il quale condividiamo valori e interessi. La vicinanza e la gratitudine verso gli Stati Uniti, da sempre garanti della libertà del mondo, non verranno mai meno».

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