Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie è dedicata alla relazione antimafia del 1976 scritta da Pio La Torre e dal giudice Cesare Terranova. Un documento che a circa cinquant’anni di distanza rimane ancora attuale.

Esiste un'ampia documentazione sull'Assessorato ai lavori pubblici durante la gestione Matta. Purtroppo certe indagini non sono state mai completate per le note difficoltà in cui si è trovata l Commissione. Risultano, però, provate le responsabilità anche penali di numerosi funzionari dell'Assessorato:

1 Ingegner Biondo Salvatore direttore presso la ripartizione urbanistica dal Comune di Palermo. Assunto nel 1959 al Comune senza concorso dall'assessore Lima e favorito successivamente dagli assessori Ciancimino e Matta fino a diventare direttore della ripartizione urbanistica. (Biondo è coimputato con Ciancimino nel procedimento penale n. 2109/69 P.M. e n. 623/69 G.I.);

2 Ingegner Salvatore Corvo — vice direttore della ripartizione urbanistica;

3 Avvocato Filippo Vicari — direttore del servizio amministrativo della ripartizione urbanistica;

4 Ingegner Melchiorre Agnello — direttore dalla sezione edile della ripartizione urbanistica. (Imputato di interesse privato in atti di ufficio « per avere abusato della sua qualità di ingegnere presso l'Ufficio tecnico e di componente della Commissione edilizia approvando progetti a sua firma o alla realizzazione dei quali aveva collaborato »).

5 avvocato Niccolo Maggio — capo ufficio affari legali del comune di Palermo. (È imputato di truffa aggravata nel procedimento penale n. 5209/P.M.).

I suddetti funzionari hanno compiuto tutta la loro carriera nel periodo in cui assessori ai lavori pubblici sono stati rispettivamente Lima (diventato sindaco), Ciancimino (poi diventato sindaco) e Matta. Ad essi è stato consentito di trafficare nelle forme più ignobili e di arricchirsi.

Nei rapporti citati si mette in evidenza anche la losca attività svolta dall'architetto Barraco Antonio — membro della Commissione edilizia comunale dal 1956 al 1964 e della Commissione urbanistica comunale dal 1965. Dalle indagini della Questura a seguito di una denuncia pervenuta alla Commissione è emerso che il Barraco è sindaco supplente della s.p.a. «S. Francesco Residenziale Piraineto» di proprietà di Vassallo e Ferruzza. Egli è imputato insieme a Ciancimino, Pergolizzi e Nicoletti nei procedimenti penali n. 10047/68 P.M. e n. 2083/68 G.I. per interesse privato in atti di ufficio per l'approvazione di tre progetti del costruttore Vassallo.

I documenti dei Carabinieri

I documenti dei Carabinieri offrono un quadro impressionante del rapporto fra alcune imprese (Vassallo, Piazza, Moncada, eccetera) e alcuni capimafia (Torretta, Nicola Di Trapani, Buscemi) e amministratori comunali di Palermo, come Ciancimino, Di Fresco, Pergolizzi e Matta.

Sull'argomento, esiste agli atti della Commissione, una vasta documentazione che verrà successivamente pubblicata, alla stregua dei criteri che la Commissione ha fissato all'atto della conclusione dei suoi lavori. Per quanto riguarda specificamente il Piazza, agli atti della Commissione, si legge che egli: «...da avvio all'attività edile che lo pone in contatto diretto con il noto capomafia Torretta Pietro e con Bonura Salvatore, che in primis approntano i loro capitali.

Nacque così, come è notorio nella borgata Uditore, il connubio Piazza-Torretta-Bonura, che diede l'avvio alla realizzazione di svariati edifica, anche se sotto le mentite spoglie di ditta individuale intestata al solo Piazza Vincenzo. Infatti l'impresa Piazza Vincenzo risulta iscritta alla locale Camera del commercio in data 6 novembre 1961, al n. 40335 n/ 35394 n., con attività dichiarata: «Costruzioni edili e stradali», con sede in Via Lo Monaco Giaccio, n. 6, Uditore, attuale domicilio di Pietro Torretta».

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