Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie è dedicata alla relazione antimafia del 1976 scritta da Pio La Torre e dal giudice Cesare Terranova. Un documento che a circa cinquant’anni di distanza rimane ancora attuale.

Si sta, invece, manovrando per realizzare i progetti della speculazione fuori dalle aree da risanare. Le opere di contenimento del fiume Oreto sono già in convenzione alla Italstat con uno stanziamento di 5 miliardi circa (progetto avviato già da 4-5 anni). Inoltre, sono già stati stanziati 10 miliardi circa per un tronco della circonvallazione di Palermo che si riferisce a questa zona.

Sono previste ulteriori opere per quello che dovrebbe diventare il «Progetto speciale Palermo» che attualmente è fermo al Cipe:

un asse di aggancio «Circonvallazione-Porto» che dovrebbe correre lungo il fiume Oreto (previsti 12 miliardi circa);

risanamento idrico-fognante lungo il fiume Oreto (20 miliardi circa);

altro tronco circonvallazione (10 miliardi circa).

Come avviene la speculazione?

Attraverso la scelta delle priorità delle opere da eseguire. Il risanamento idrico-fognante verrà fatto fra le ultime cose. Risulta che inquilini del quartiere interessato vengono già mandati via. Il giorno che verrà fatto il risanamento il quartiere sarà già pronto per essere trasformato da popolare in quartiere «bene».

L'ultimo capolavoro del gruppo di potere dominante di Palermo è la costituzione del consorzio di imprese Consedil. La legge n. 166 consente alle imprese o loro consorzi di realizzane interventi edilizi a tasso agevolato (5 per cento) con la concessione di contributi sugli interessi per mutui fino al 75 per cento della spesa ai sensi dell'articolo 72 della legge m. 865 e della legge n. 1179, prevedendo ad hoc stanziamenti per gli anni 1975-1976.

Il 7 giugno 1975 (giorno della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale odia legge n. 166), si costituisce in Palermo un consorzio di imprese Consedil con la sola ed esclusiva finalità di operare interventi ai sensi dell'articolo 72 della legge n. 865.

Le imprese sono le seguenti: Sailem (D'Agostino), Gaissima, Tosi, ABC (Pisa), Reale, Ranieri. Direttore tecnico del cansorzio è l'ingegner Giuseppe Mannino che, vedi caso, è anche direttone tecnico della Lesca, la ditta che si è aggiudicata il servizio di manutenzione stradale a Palermo. Sino ad oggi la maggior parte di queste imprese hanno operato in settori diversi dall'edilizia quali opere marittime (Sailbm), strade (Cassina, Reale, Abc); solo Tosi e Ranieri vi hanno operato e quest'ultima in misura molto ridotta.

Il Consedil è l'unico ad avanzare richiesta alla Regione per l'ottenimento dei contribuiti ad sensi dell'articolo 72 della legge n. 865 per un intervento di grosse dimensioni nel Comune di Palermo. Contemporaneamente, come prescritto dalla legge, chiede rassegnazione di aree ali Comune e indica quale istituto finanziatore la sezione di credito fondiario del Banco di Sicilia.

L'assessore regionale ai lavora pubblici concede ali Consedil l'intera franche di contributi agli interessi destinata ai privati; il che consente un intervento di circa 25 miliardi, per la cui realizzazione non resta che l'assegnazione dell'area da parte del Comune. Il disegno di legge n. 376 del 13 agosto 1975 con l'articolo 6 stanzia altri fondi per gli anni 1975-1976, raddoppiando il finanziamento.

Da quanto sopra emergono le seguenti considerazioni: 1) i nominativi dei componenti il Consedil non lasciano dubbi che esiste un'ampia copertura politica che potrà permettere la massima agevolazione a tutti i livelli, ma soprattutto a quello comunale (approvazione progetti, convenzioni, eccetera); 2) la maggior parte delle imprese del Consedil e soprattutto le più consistenti (Sailem e Cassina) non si sarebbero mai sognate di entrare nell'attività edilizia, in quanto i "settori in cui esse agiscono, opere marittime e strade, consentono ad esse consistenti profitti.

Pertanto la loro presenza denota che sono sicuri di condurre un vero e proprio «affare»; 3) il Consedil, per le precedenti considerazioni, non sarà in grado di affrontare con le proprie strutture tecniche ed industriali l'intero intervento e quindi si porterà al di sopra della piccola e media imprenditoria in posizione di pura e semplice finanziaria, spostando così il rischio di impresa dal momento manageriale industriale al momento politico e finanziario.

Tale monopolio assumerà una pesantezza insopportabile per la media e piccola imprenditoria, in quanto si instaurerà inevitabilmente una intermediazione oltre che politica e clientelare, anche mafiosa. Alla mafia delle aree si aggiunge così la mafia dei subappalti. Si fa notare che per il Consedil non esistono problemi finanziari, non esistono esitazioni nella fase decisionale, esiste un rapporto politico per cui gli uffici comunali e delle banche saranno a completa disposizione per rendere agevole la strada alla realizzazione, mentre potranno renderla piena di ostacoli alle altre componenti in gioco. Si ricordi in proposito in quali enormi difficoltà si è sempre dibattuto l'iacp di Palermo, che dopo anni non riesce ad ottenere dal Comune le opere di urbanizzazione.

Tutte le strade portano... ai Cassina

Vedremo, invece, con quale celerità verranno fatte per il Consedil dove Cassina è un membro dei più importanti. Conseguentemente si verificherà che le prime case ad essere pronte saranno proprio quelle del Consedil. Da qualche parte si è avanzata l'ipotesi che in seguito, di fronte a pressioni popolari per l'ottenimento della casa o per la oggettiva situazione di carenza di alloggi in Palermo, si potrebbe arrivare alla vendita diretta all'iacp o alle cooperative svuotandone così le funzioni istitutive. Si ripeterebbe così l'esperienza degli edifici costruiti dalla famosa impresa Vassallo o affittati al Comune e alla Provincia per scuole e agli altri enti pubblici per uffici.

Abbiamo voluto soffermarci su alcuni fatti più recenti per mettere in evidenza come si evolve il sistema di potere mafioso a Palermo. Vogliamo ricordare ancora la grande influenza che il gruppo di potere palermitano ha sul sistema bancario grazie al controllo del Banco di Sicilia. L'attuale presidente del Banco, Ciro Di Martino, fu sostenuto da Gioia che, inoltre, ha imposto come vice presidente il suo uomo di fiducia Ferdinando Alicò.

Nella «lottizzazione» del potere fra le varie correnti della Democrazia cristiana l'onorevole Gioia ha preteso ancora il Banco di Sicilia. Ma, avendo sino ad oggi il Ministero del tesoro e la Banca d'Italia respinto tutti i suoi candidati, il Banco di Sicilia è da molti anni con il consiglio di amministrazione non rinnovato, con conseguenze catastrofiche per la vita di questo importante istituto e per l'intera economia siciliana.

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