Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni, a cura dell’associazione Cosa vostra. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie è dedicata a Trame, festival dei libri sulle mafie di Lamezia Terme, con 15 articoli sui temi al centro degli incontri del Festival.

A volte viene da chiedersi cosa sarebbe stato di questa regione, la Calabria, baciata dalla bellezza della natura, se non ci fosse stata la ‘ndrangheta. Quante occasioni di sviluppo in più, quanti imprenditori che invece di gettare la spugna magari avrebbero avuto maggior entusiasmo per rilanciare e reinvestire e far diventare grandi le loro aziende. E chissà quanti dei nostri giovani migliori avrebbero perfino trovato condizioni di lavoro innovative e preziose, contribuendo al cambiamento ed alla crescita civile e democratica della propria comunità, invece che fare le valigie e andar via per cercare nuovi spazi per esprimersi senza freni.  Perché di questo si tratta, la ‘ndrangheta sembra aver rubato loro il futuro. O almeno così vuol fare intendere.

E chissà come sarebbe stato lo sguardo di quegli imprenditori che invece di perseguire i propri sogni, hanno il timore quotidiano di potersi trovare nelle mire della ‘ndrangheta. 

Eppure, l’errore più comune che quasi tutti facciamo nel sentir parlare di ‘ndrangheta è che si tratti di loschi figuri, con la coppola e la lupara, che seminano terrore in aree geograficamente “ben definite” del territorio italiano. Niente di più sbagliato! 

Tante, troppe ricostruzioni processuali hanno ormai ampiamente dimostrato che proprio le regioni più ricche della nostra nazione sono vulnerabili a chi, bramando potere e denaro, ritiene lecite certe scorciatoie e certi legami puzzolenti. Anzi…. piuttosto che subire certe visite “scomode” (senza coppola e lupara, apparentemente..), qui molti imprenditori se li vanno anche a cercare questi “appoggi”.  Appoggi e legami che hanno il solo scopo di sbaragliare la concorrenza e far crescere il proprio business, senza curarsi delle immancabili conseguenze.

Ebbene, questo grido di allarme è ribadito da molte autorevoli voci, ancor più allarmante in questa difficile post pandemia, nella quale il rischio della ricerca di denaro facile è ancor più alto. Più difficile, invece, è l’opera di resistenza degli imprenditori liberi, di quelli che sognano di creare condizioni di prosperità sane per l’intera società.

Ecco, questo sguardo degli imprenditori liberi è per noi cosa preziosa. La continua ricerca di quei sogni e quelle aspirazioni ad un modo migliore che caparbiamente sviluppiamo per convincere gli imprenditori che è possibile lavorare senza subire la prepotenza delle mafie e tenendo alta la testa. Noi lo abbiamo fatto! Molti altri lo hanno fatto seguendo il nostro esempio, che è stato di grande aiuto per chi ha temuto la paura e la solitudine. È con questo spirito che gli imprenditori delle Associazioni Antiracket parlano quotidianamente ai loro colleghi, provando a dimostrare con i fatti che la scelta di libertà paga sempre e che il compromesso va rifiutato ad ogni costo.

Alcune di queste voci “libere” saranno presenti durante le serate di Trame. Festival dei libri sulle mafie, per raccontare le loro storie di libertà e di riscatto, affinché siano da sprone a molti altri che ancora esitano e siano da lezione a tutti quelli che hanno deciso di farci affari con la ‘ndrangheta… Questo è il grande valore di questo Festival che parla al cuore ed alle menti di un popolo che ha solo bisogno di confidare in un futuro libero. Trame Festival, nato dieci anni fa dall'esperienza dell'Associazione Antiracket di Lamezia, ritorna anche quest'anno e si fa testimonianza etica di impegno per la lotta alle mafie in Italia.

Da questo autunno inoltre, noi imprenditori delle Associazioni Antiracket della Calabria, saremo in grado di offrire supporto ed assistenza legale, commerciale e psicologica di tipo professionale a tutti gli imprenditori che ne avessero bisogno.

Il servizio sarà organizzato in tre sportelli distribuiti sul territorio regionale, con Lamezia Terme capofila, Cosenza e Polistena/Cittanova, tutte realtà nelle quali le associazioni antiracket calabresi operano da anni al fianco degli imprenditori liberi per una economia sana ed inclusiva.

Perché, invece di fermarsi a rimuginare in quel tremendo gioco del “se fosse” (senza la ‘ndrangheta, ndr.), i calabresi liberi lavorano quotidianamente per riconoscersi in un più edificante “quando” ne saremo liberi.
 

Maria Teresa Morano è coordinatrice delle Associazioni Antiracket e referente del progetto “Mani libere in Calabria”

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