Non è solo la Grecia, ma tutto il Mediterraneo a bruciare. L’Italia è spezzata in due e se al nord il maltempo crea enormi danni, lo stesso accade al sud ma per il motivo opposto. Le temperature eccessivamente alte creano l’humus ideale per lo scoppio di incendi, spontanei o dolosi che siano. In Sicilia i roghi sono partiti lunedì e non si sono più spenti. 

Coldiretti Sicilia, che sta monitorando l’isola, lancia l’allarme: «La situazione è tragica con migliaia di ettari bruciati, case rovinate e produzioni danneggiate». Secondo le sue stime, ci vorranno «almeno 15 anni per ricostruire i boschi bruciati» con danni economici di «vari milioni di euro». 

Il gruppo dei parlamentari siciliani di Camera e Senato e il gruppo dell'Assemblea regionale siciliana di Fratelli d'Italia hanno chiesto al governo regionale e nazionale lo stato d’emergenza per la Sicilia, a seguito della situazione drammatica che sta vivendo.

I politici hanno chiesto innanzitutto di «individuare, come primo atto, i fondi a sostegno delle imprese colpite e di convocare subito un tavolo per affrontare l'emergenza nell'immediato». In secondo luogo hanno anche invocato una «riunione interministeriale per individuare le responsabilità, se ve ne fossero, a cominciare da Enel».

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando questa mattina a Rtl 102.5, ha detto che «la Protezione civile è mobilitata e nessun vigile del fuoco è andato in vacanza». Meloni ha aggiunto che «l’Italia è di fronte a una realtà climatica imprevedibile e la messa in sicurezza del territorio è oggi una priorità»

Numerosi roghi si sono verificati anche in Calabria, Sardegna e Puglia. Mentre in Grecia la situazione rimane critica.

Nel palermitano

L’intera città di Palermo è circondata dal fuoco. Tutte le colline attorno al centro abitato sono in fiamme. Nella giornata di ieri 60 roghi si sono sviluppati solo nel palermitano e oggi circa 1.500 persone sono state evacuate nel palermitano, mentre circa 200 persone si sono rivolte ai pronto soccorsi della zona per inalazione di fumo. Inoltre due cadaveri carbonizzati sono stati ritrovati martedì pomeriggio nei pressi di Cinisi.

Tra gli incendi più gravi quello sul monte Inserra, che sovrasta i quartieri di San Lorenzo e Tommaso Natale e che martedì non era ancora stato domato a causa di forti venti di scirocco che alimentano le fiamme. 

Altri due roghi si sono sviluppati sul monte Gallo, la collina che sovrasta la spiaggia di Mondello e nei pressi dell’ospedale di Cervello dove i pompieri hanno evacuato uno dei padiglioni.

Ma la situazione è ancora più critica nelle zone di Bellolampo dove un’intera discarica ha preso fuoco, tanto che è stato chiesto ai cittadini di non collezionare per qualche giorno i rifiuti nei cassonetti per evitare altri problemi, e a Monreale, nel palermitano, dove sono stati distrutti svariati ettari di vegetazione.

Il responsabile della Protezione civile siciliana, Salvatore Cocina, ha dichiarato che «la situazione a Palermo è molto grave perché gli incendi interessano tutte le colline attorno alla città».

Non solo, Cocina ha aggiunto che «un ulteriore problema è rappresentato dalla forte turbolenza d’aria calda che impedisce ai mezzi aerei di levarsi in volo e intervenire dall’alto in certe aree», tanto che per ora sono possibili solo «interventi da terra, con i vigili del fuoco che hanno raddoppiato i turni». 

Le condizioni in cui versano i soccorsi sono anche queste critiche. Spesso gli operatori arrivano tardi perché impegnati su altri fronti e i residenti vicino ai roghi tentato di tamponare. Il presidente della regione, Renato Schifani, ha assicurato che i vigili di altre regioni arriveranno ad aiutare gli omologhi siciliani.

Ieri a San Martino delle Scale una donna di 88 anni, che si trovava in precarie condizioni, è morta perché i sanitari del 118, a causa degli incendi, non sono riusciti ad arrivare a prestarle soccorso. La donna si trovava tra due fuochi, quello della discarica di Bellolampo e quello del capoluogo. Molti abitanti hanno dichiarato di «non aver mai visto nulla del genere» e di «aver passato la notte in piazza».

Le fiamme sono arrivate a lambire anche l’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo, che è stato chiuso tutta la mattina fino alle 12, causando ulteriori problemi a turisti e residenti che dall’aeroporto di Catania, parzialmente chiuso da una settimana, erano stati dirottati tra Palermo e Trapani. L’autostrada A19 in direzione di Palermo è stata chiusa in molti tratti.

APN
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Nel trapanese

Lunedì il parco archeologico di Segesta è andato in fumo e le fiamme si sono allargate anche alle zone limitrofe, mentre oggi un grande rogo ha ripreso vigore sull’isola di Pantelleria. A San Vito lo Capo un gruppo di quindici turisti è stato messo in salvo dal soccorso alpino siciliano con una complicata operazione.

Il gruppo si trovava in una condizione di estremo pericolo che ne impediva il recupero a qualche centinaio di metri dalla costa. Due soccorritori sono sbarcati e hanno accompagnato i turisti a piedi fino alla costa per essere poi salvati dalla capitaneria di porto.

Nel catanese

Tra Acireale e Riposto, un rogo di grosse dimensioni ha circondato una zona ricca di vegetazione. Ingenti danni sono stati registrati in un grande vivaio della zona, mentre è stata necessaria l’evacuazione, per precauzione, di un noto resort.

Il sindaco di Catania ha convocato il centro coordinamento soccorsi che sarà operativo fino alle cessate esigenze e si occuperà dei roghi, della gestione dell’aeroporto di Fontanarossa, dei black out elettrici dovuti allo scioglimento dei cavi d’alta tensione sotto il manto stradale e della mancanza d’acqua nell’hinterland. Anche qui l’autostrada Catania-Siracusa è interrotta in alcuni tratti per gli incendi.

Nel siracusano

La città di Siracusa è stata avvolta dalle fiamme oggi pomeriggio, specialmente nei quartieri più a nord tra cui Epipoli e zona Villaggio Miano e a sud vicino l’ingresso dell’autostrada in direzione Gela che ha subìto diverse chiusure tra cui quella allo svincolo di Canicattini e a Siracusa nord, permettendo l’uscita dalla città solo tramite la strada statale 115, a causa delle fiamme che si sono sviluppate ai lati dell’autostrada.

Come Catania, anche Siracusa è stata colpita da black out a causa dell’eccessivo calore sui cavi sotterranei. Dopo un cortocircuito di 48 ore, domenica, nuovi cavi sono stati fatti passare su strutture di legno provvisorie, partendo dalla centrale elettrica dell’Enel, a nord della città, per giungere alle cabine elettriche posizionate in alcuni punti cruciali. Diverse arterie di Siracusa sono quindi parzialmente chiuse per motivi di sicurezza. 

Il deputato regionale di Mpa, nonché sindaco di Melilli, nel siracusano, Giuseppe Carta, ha lanciato l’allarme sulle fiamme che circondano la zona industriale, aggiungendo di «aver già evacuato centinaia di persone nella provincia ma non si riesce ancora a far arrivare un Canadair».

Calabria

Roghi anche in Calabria. Un uomo di 98 anni è morto a Cardeto, a ridosso di Reggio Calabria. L’uomo era costretto a letto ed è stato avvolto dalle fiamme, mentre la figlia e il genero sono rimasti lievemente feriti ma si sono salvati. 

La linea ferroviaria Ionica, nel tratto di Crotone, è stata chiusa a causa di un incendio che si è propagato ad una baraccopoli in cui vivono senzatetto sotto al cavalcavia stradale di accesso alla città, ma fortunatamente non sono segnalati feriti.  Le fiamme, tramite le sterpaglie, si sono propagate anche alla vicina ex area industriale interessando alcuni capannoni in disuso. 

Sardegna 

Nella giornata di lunedì, cinque incendi hanno colpito invece l'oristanese a partire da mezzogiorno, con i vigili del fuoco ancora impegnati nelle campagne vicino alla Giara di Gesturi.

Uno dei roghi ha colpito anche la statale 131 Carlo Felice che è stata chiusa al traffico. Non solo, lì vicino passa anche una linea di media tensione e i vigili del fuoco hanno chiesto l’interruzione dell’energia elettrica per evitare ulteriori problemi.

Puglia

Le fiamme partite dalla località di San Felice, vicino a Foggia, hanno raggiunto oggi le baie di Vieste. Duemila persone sono state evacuate da tre hotel della zona. Nel frattempo, nel leccese i vigili del fuoco e un canadair arrivato dalla Calabria stanno cercando di spegnere due incendi che si sono sviluppati durante il pomeriggio.

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Grecia, emergenza senza fine

Lunedì è stata una giornata particolarmente complicata che ha visto alimentarsi nuovamente i roghi nella parte meridionale dell’isola di Rodi, e nelle isole di Corfù ed Evia. Per quanto riguarda la più grande isola del Dodecaneso, il sindaco, Antonis Kambourakis, intenterà una causa contro ignoti per l'incendio doloso delle foreste di Rodi, mentre le colline continuano a bruciare. 

A nord dell’isola di Corfù, sul mar Ionio, il villaggio di Loutses è stato evacuato questa mattina a seguito dell'incendio boschivo divampato alle pendici del monte Pantokratoras domenica scorsa.

Nell’isola di Evia invece un Canadair si è schiantato durante le operazioni di spegnimento dei roghi, causando la morte dei due piloti a bordo.

Per l’incendio scoppiato nella città di Tebe – partito da alcune erbe secche nella zona di Agia Triada – un uomo è stato arrestato nell’ambito del procedimento spontaneo dagli agenti investigativi dei vigili del fuoco di Tebe, in quanto responsabile di aver provocato un incendio per negligenza. All’uomo è stata irrogata una sanzione amministrativa.

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durate un discorso alla nazione ha detto che «la Turchia è pronta a fare tutto il possibile per aiutare la Grecia a combattere contro gli incendi». 

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