Mentre il resto d’Italia si prepara a riaprire in Calabria la crescita dell’epidemia rischia di mandare al collasso un sistema che ha subito 12 anni di tagli
- Secondo l’Istituto superiore di Sanità, la regione è l’unica che presenta un livello di rischio “alto” e molteplici allarmi sulla capacità di resistenza del suo sistema sanitario.
- I medici spiegano che il problema non è soltanto il numero di casi, ma un sistema sanitario che ha subito 12 anni di commissariamento e di tagli.
- Negli ultimi giorni la situazione nella provincia di Cosenza, la più colpita, è migliorata, ma difficilmente la regione potrà riaprire quando la prossima settimana entreranno in vigore le nuove regole.
«Aiuto, non respiro, non ce la faccio, aiutatemi». È il 13 aprile e Daniela, 61enne di Cosenza, invia un messaggio vocale a un’amica. La settimana precedente aveva scoperto di essere positiva al Covid-19, pochi giorni dopo essersi vaccinata. Daniela non sa se era già infetta prima della vaccinazione o se ha contratto il virus mentre il suo sistema immunitario si stava ancora adattando alla malattia. Dopo il tampone, la sua salute è peggiorata, ma la prima volta che ha provato a farsi ricover



