Il fondatore di Emergency, Gino Strada, è andato a Calabria e più precisamente a Crotone, dove ha fatto un sopralluogo per il reparto Covid-19 di cui si occuperà Emergency.

«Per la sanità in Calabria serve una rivoluzione, più che una ristrutturazione, che non coinvolga solo medici o infermieri ma tutta la politica che ha responsabilità decennali» ha detto, anche perché «non esiste in nessun paese al mondo che il 70 per cento del bilancio vada alla Sanità, soprattutto se poi finisce nelle mani sbagliate». 

Dopo aver detto la sua sulla situazione, Strada ha precisato che la sua e quella dell'organizzazione «non sarà una presenza spot. L'intervento di Emergency in Calabria non è risolutivo del problema, ma spero sia ben accetto dai cittadini calabresi e spero che l'apprezzamento che abbiamo ricevuto continui per rafforzare questo legame».

Già nelle settimane scorse, mentre il governo continuava a portare avanti proposte rivelatesi fallimentari per il commissario alla sanità della regione, Strada aveva ripetuto più volte di essere disponibile a dare una mano per l’emergenza. Alla fine è stato chiamato a collaborare con la Protezione civile per un primo reparto da 30 posti: «È un primo passo e rimaniamo disponibili ad ampliare il nostro intervento se servirà ai calabresi» ha detto Strada da subito.

In Calabria adesso dovrà prendere servizio anche il nuovo commissario, Guido Longo, il terzo nominato in meno di venti giorni dopo le dimissioni di Saverio Cotticelli, il commissario che non sapeva di dover fare un piano anti Covid-19. A differenza degli altri due tentativi, Giuseppe Zuccatelli e Eugenio Gaudio, la scelta di Longo è stata accolta bene. Strada, che sino ad ora non si era pronunciato sui nomi precedenti, ha detto che Longo è «uomo di esperienza e di grande valore». 

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