Il fondatore di Eemergency, dopo settimane di brevi post sui social network, è intervenuto in diretta sui Rai 3 per dire la sua sulla questione del commissario in Calabria, le proposte fatte dal governo e quelle decadute: «Ti dico quello che è successo, sono stato contattato da esponenti della maggioranza e poi mi ha chiamato il presidente del consiglio Giuseppe Conte per chiedermi una disponibilità in Calabria soprattutto per l’emergenza Covid-19», e ha confermato quanto riportato da Domani: «è stato ipotizzato un ruolo di subcommissario, la disponibilità c'è perché sarebbe criminale sottrarsi», ma, ha ribadito, non è stato disponibile «a fare operazioni di facciata». Da quel momento in poi ha sentito solo il capo della protezione civile, Angelo Borrelli. 

L’operazione in Calabria

Come ha annunciato di recente, su richiesta della Protezione civile, Emergency è già al lavoro a Crotone: «Abbiamo stabilito una bella collaborazione, ci hanno chiesto di collaborare a Crotone stiamo lavorando per l’ospedale Covid-19». Emergency si occuperà quindi di gestire una struttura ospedialiera di malati Covid-19 lo farà con medici e infermieri reclutati dall’associazione ed Emergency è disponibile sia a Crotone che altrove: «Io in realtà non ho bisogno di nessun incarico, Emergency lavora a prescindere dall’etichetta». La protezione civile gli ha chiesto di occuparsi sia del reparto in muratura che di allestire degli ospedali da campo, ma al momento: «L’importante è creare un reparto Covid-19 che avrà una trentina di letti».

Strada ha replicato al presidente, Nino Spirlì, che non aveva apprezzato l’ipotesi del suo intervento in regione: «Il presidente non lo sa, ma siamo nella sua regione da molti anni, siamo a Polistena e il sindaco ci ha detto di aiutare per i tamponi», e adesso «fa piacere che il governo si sia reso conto che tra le possibili forze ci sia anche Emergency».

Gli ospedali di Emergency sono altamente specializzati: «Ho costruito ospedali che farebbe piacere avere in Italia».

Sul nuovo commissario, Guido Longo, recentemente nominato, Strada ha detto che «Longo un uomo di esperienza e di grande valore» e certamente lo sentirà.

Per quanto riguarda Emergency ha aggiunto: «Il nostro ruolo non è cambiare la sanità in Calabria, ma dare un aiuto nell’emergenza», per questo «noi non ci occupiamo di sconfiggere la criminalità organizzata».

Anche Strada, così come fatto dalla Protezione civile ha lanciato un appello per chiedere a tutti di cooperare: «Medici e infermieri che possono, ci vengano a dare una mano, non solo in ospedale ma anche sul territorio». Adesso «ne abbiamo bisogno. Questa pandemia è possibile sconfiggerla solo se c’è una sanità territoriale»

Migranti e legge di bilancio

Il fondatore di Emergency si è trovato nella sua carriera ad operare in territori di guerra. Partendo dalla sua esperienza ha criticato il governo sulle legge di Bilancio e le politiche sull’immigrazione: «la Legge di bilancio – ha denunciato - destina più di 6 miliardi a nuovi sistemi di armamento, a me sembra uno stridore troppo acuto per essere sopportato».

Per quanto riguarda i migranti, le Ong hanno lamentato di recente come l’atteggiamento del governo nei confronti dei migranti non sia cambiato, nonostante il leader della Lega, Matteo Salvini, non faccia più parte della maggioranza. Anche la presidente di Emergency, Rossella Miccio, è intervenuta su queste pagine accusando il governo di ostacolare gli interventi in mare.

Nella alleanza Movimento 5 stelle-Pd, ha detto Strada, «ho l’impressione che qualcosa sia stato fatto, ma mi sembra un lifting, non si è affrontato il  problema vero. Sono stati modificati i decreti Salvini, per me andavano aboliti. A mio vedere rappresentano una delle pagine più vergognose della storia della repubblica italiana», così come la legge Bossi Fini: «Questo governo non c’è su questi temi, d’altra parte è un governo che in buona misura i decreti Salvini li ha votati».

Adesso, ha concluso Strada, «non sento chiamarci taxi del mare, ma nella sostanza c’è molto da fare perché il problema vero è il razzismo e la nostra determinazione a essere una società chiusa».

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