Simeone si trovava agli arresti domiciliari da metà marzo a causa dell’inchiesta della procura federale di Bruxelles sulla presunta corruzione di lobbisti a favore dell’azienda cinese Huawei
Luciana Simeone, segretaria dell'europarlamentare di Forza Italia Fulvio Martusciello, tornerà libera dopo Pasqua. Simeone si trovava agli arresti domiciliari da metà marzo a causa di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità giudiziarie belghe nell'ambito di un'inchiesta incentrata su presunte tangenti, per circa 46mila euro, versate ad alcuni politici affinché si spendessero in sede Ue, attraverso una missiva, per favorire il colosso cinese Huawei sul 5G.
«Il giudice istruttore belga, preso atto della volontà della Simeone di voler fornire ogni chiarimento sulla sua posizione - già peraltro ampiamente illustrata al Giudice italiano - nell’ambito della vicenda giudiziaria che l’ha vista coinvolta, ha revocato il mae (mandato arresto europeo) dandole la possibilità di recarsi libera in Belgio», fa sapere il difensore della collaboratrice dell'europarlamentare Fulvio Martusciello, Antimo Giaccio. A quanto risulta a Domani a fine mese è previsto l’interrogatorio in corso di fissazione di Simeone.
La procura belga le contesta i reati di associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio.
La vicenda
L’assistente parlamentare a Bruxelles di Fulvio Martusciello è stata arrestata giovedì 20 marzo in un albergo a Marcianise, in provincia di Caserta, su mandato della autorità belghe.
Quello di Simeone è il secondo nome di peso coinvolto nell’inchiesta sul cosiddetto caso Huawei. Anche l’altro arrestato, Nuno Wahnon Martins è stato un collaboratore del parlamentare azzurro. È proprio Martins il portoghese coinvolto nel caso di sospetta corruzione di europarlamentari a beneficio di Huawei. Una società gestita da Wahnon Martins sarebbe stata infatti usata per veicolare le tangenti pagate dal colosso cinese.
I sospetti degli inquirenti belgi ruotano intorno al possibile coinvolgimento di ex e attuali eurodeputati e assistenti parlamentari nel presunto giro di tangenti, regali e favori orchestrato dall'italo-belga Valerio Ottati, alla guida degli affari Ue del gigante cinese, per orientare la politica europea a favore degli interessi cinesi.
Il ritiro dalla campagna elettorale
Di recente Martusciello aveva ufficializzato la sua rinuncia alla candidatura per le elezioni regionali in Campania dopo lo scoppio del caso. «La mia priorità è offrire a Forza Italia un percorso sereno verso le regionali. Ho costruito in questi anni un partito al di sopra di ogni sospetto e in una fase in cui è giusto che ogni contesto venga chiarito senza interferenze, ritengo doveroso contribuire a preservare il partito da ogni possibile elemento di attacco o strumentalizzazione chiarendo che non rientro tra i possibili candidati alla presidenza della Regione Campania».
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