Una rappresentanza di lavoratori della multinazionale farmaceutica Pfizer ha manifestato con un presidio davanti il palazzo che ospita gli uffici dell'associazione degli industriali, dove oggi era previsto un incontro tra i vertici locali di Pfizer, i rappresentanti dei sindacati e i delegati di Confindustria, per discutere il futuro di 130 dipendenti a tempo indeterminato dello stabilimento etneo, per i quali era stato annunciata la mobilità, e la sorte di altri 110 lavoratori interinali. 

  • Il 7 febbraio scorso, la società Wyeth Lederle del gruppo Pfizer, aveva annunciato una procedura di licenziamento per 130 lavoratori con contratto a tempo indeterminato, proponendo per loro un piano di mobilità, inoltre, la cessazione del contratto di somministrazione per altri 50 lavoratori e il rinvio della decisione per altri 60 lavoratori anch’essi interinali. Un piano di esuberi di personale per lo stabilimento di Catania di circa 210 unità, su un organico complessivo di circa 670 unità. A questi si sarebbero poi sommati altri 128  tagli tra gli informatori farmaceutici, secondo quanto comunica dalla Federazione degli informatori scientifici del farmaco.
  • Nei giorni successivi erano seguiti scioperi e sit-in, da parte dei lavoratori, insieme a dei tentativi di negoziazione, risoltisi in nulla di fatto. L’azienda aveva proposto per i 130 esuberi il trasferimento nello stabilimento di Ascoli Piceno, dove si confeziona la pillola antivirale Paxlovid, prodotta nello stabilimento di Friburgo in Germania.
  • Per lo stabilimento di Ascoli è stato concordato che l’obiettivo del confezionamento di 37 milioni di pillole Paxlovid in un anno. Intanto dei 130, quindici avrebbero accettato. Nel corso di un incontro svoltosi il 18 febbraio scorso, il Direttore dello stabilimento avrebbe precisato che «la strategia dell’azienda non prevede la dismissione del suddetto stabilimento e che saranno investiti circa 27 milioni di euro per la ristrutturazione del sito». 

 

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