«Per me ora comincia la rinascita». Poche parole che Chico Forti, l’italiano detenuto da 28 anni negli Stati Uniti, ha detto alle persone a lui vicine. Nelle ultime ore, infatti, a Miami si è tenuta l'udienza in cui Forti ha siglato l'accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia, dove la Corte d'appello di Trento ha convertito nelle scorse settimane la sentenza statunitense.

L'autorizzazione al trasferimento è stata annunciata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la sua visita a Washington il primo marzo scorso.

Il rientro di Chico Forti in Italia è atteso verso la fine di maggio. Il 65enne trentino fu condannato all'ergastolo in Florida per l'omicidio di Dale Pike, avvenuto il 15 febbraio del 1998. «Oggi è un'altra giornata importante. Speriamo che i tempi del trasferimento siano brevi». Lo ha detto Gianni Forti, zio di Chico.

Reazioni

«Apprendiamo con grande soddisfazione che Chico Forti non è più detenuto nel carcere di Miami, ma è ora sotto la custodia dell'Agenzia statunitense per l'immigrazione in attesa del suo trasferimento in Italia. Dopo anni di annunci rimasti solo tali, finalmente possiamo salutare un'altra vittoria del governo Meloni che ha seguito la vicenda sin dal suo insediamento. Rinnoviamo il nostro ringraziamento a tutte le istituzioni italiane e statunitensi coinvolte nel caso. Il nostro pensiero felice è rivolto non solo ai familiari e agli amici di Chico, ma a tutti coloro che hanno sostenuto la sua causa con determinazione e impegno». Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.

«Non vediamo l'ora di riabbracciarlo qui in Italia», ha detto Arianna Meloni, capo della segreteria politica e responsabile del tesseramento di Fdi.

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