Sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di condanna per gli ex revisori contabili della Lega in parlamento, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, imputati nel caso della compravendita del capannone di Cormano della Lombardia Film Commission. I due sono stati condannati per peculato e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente rispettivamente a 5 anni e a 4 anni e 4 mesi. Il giudice, riguardo ai loro interrogatori, ha parlato di «una nebbia lombarda» dovuta a dichiarazioni «confuse, incerte, imbarazzate e in parte contraddittorie».

Il gruppo consiliare del Partito democratico della regione Lombardia ha diffuso un comunicato in cui attacca la giunta regionale di essersi trincerata ancora una volta nel silenzio, non commentando l’accaduto. 

Paola Bocci, consigliera regionale del Pd e capogruppo in VII commissione Cultura, dopo aver letto le motivazioni della sentenza di condanna degli ex contabili della Lega, chiede nella nota «perché la giunta regionale non ha avuto il coraggio, a suo tempo, di fare piazza pulita? Anzi, come al momento dei fatti chi governava si voltava dall’altra parte, anche ora che è arrivata la condanna la giunta sceglie la strada del silenzio assordante. Di cosa ha paura?».

«Come abbiamo più volte detto, per Regione Lombardia andava tutto bene e non ha ritenuto necessario un audit interno, né la costituzione di parte civile, come abbiamo sempre sollecitato – prosegue Bocci –. Eppure, il danno d’immagine c’è stato. Non solo: anche il dolo derivante dallo spreco di denaro, perché ormai sembra evidente che il valore dell’immobile acquistato con risorse pubbliche, in “bizzarra” coincidenza con le elezioni di allora, fosse decisamente gonfiato».

Invece, la Film Commission, dice la consigliera dem, ha tutt’altra missione, cioè «sostenere il settore audiovisivo». Ma nonostante i ruoli ben definiti, la giunta non ha mai fatto chiarezza, né azzerato vertici e consulenze. Il Pd ha provato più volte a chiedere spiegazioni, ma come puntalizza Bocci, «non abbiamo mai ottenuto risposte esaustive».

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