L’Italia ha iniziato, come molti altri paesi europei, a somministrare i primi vaccini contro il Covid-19 messi a punto da Pfizer-Biontech, aspettando il via libera per quelli di Moderna (a giorni) e AstraZeneca (se ne parlerà invece a febbraio). Ma nel frattempo sta lavorando anche a un vaccino tutto italiano, quello di ReiThera, che però ha appena concluso la fase uno della sperimentazione. A presentare i risultati, in una conferenza stampa all’istituto Spallanzani di Roma, sono stati il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, la presidente di Reithera, Antonella Folgori, il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, e il direttore scientifico dell’istituto Spallanzani, Giuseppe Ippolito.

«Il vaccino ReiThera GRAd-CoV2 – ha detto Locatelli – dimostra la capacità che la nostra nazione ha negli orizzonti più sfidanti e impegnativi. Quando si ha uno strumento in più si può creare un'immunizzazione diffusa che è l'unico modo per uscire dalla pandemia, l'Italia è in grado di giocarsi partite importanti dal punto di vista competitivo. È un momento importante, oggi parliamo dei risultati ottenuti nello studio di fase uno. Sono più che promettenti. Ora ci sarà l’ulteriore sviluppo nella fase due e fase tre della sperimentazione». 

«Il vaccino è stabile ad una temperatura tra 2 e 8 gradi», ha spiegato invece la presidente di Reithera, Antonella Folgori, secondo cui l’azienda punta a sviluppare 100 milioni di dosi per anno. «Il vaccino induce anticorpi e dai dati preliminari protegge dall’infezione ed è ben tollerato. Questi studi ci hanno consegnato la sperimentazione clinica e serviranno a consolidare i dati della sicurezza», ha aggiunto.

«Tutti i volontari sono arrivati alla valutazione di sicurezza, il vaccino non ha avuto nessun evento avverso grave nei primi 28 giorni dalla vaccinazione. Il vaccino è stato valutato per la produzione di anticorpi, c'è una produzione continua. Produce anticorpi neutralizzanti, sarà monodose: la risposta è simile ad altri vaccini che hanno dimostrato un'efficacia con due dosi», ha dichiarato invece Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani.

«È una giornata molto importante – ha detto invece il commissario straordinario Domenico Arcuri – e devo ringraziare in primis Zingaretti che mi parlò di questa opportunità. In una situazione come questa dobbiamo cercare di dipendere il meno possibile degli altri e produrre in maniera propria. In queste settimane dipendiamo completamente da vaccini stranieri e combattiamo per averne il maggior numero possibile. Il governo ha destinato una quantità di risorse sufficienti per lo sviluppo successivo di Reithera».

Ippolito ha spiegato inoltre come è andata la sperimentazione nella fase uno: «Abbiamo arruolato 100 persone e 45 sono state vaccinate con dosi diverse. Tutti sono arrivati alla fine per la valutazione di sicurezza. Il picco di produzione di anticorpi a quattro settimane resta costante. Abbiamo dimostrato che come i vaccini Pfizer e Moderna la risposta in termini di anticorpi è simile, la fase tre arriverà ma comparando i dati siamo in linea. Possiamo lavorare nella fase due prevedendo diverse opzioni per essere flessibili».

«Voglio ringraziare una squadra che si è cimentata in questa grande scommessa. Stiamo avendo dei risultati straordinariamente positivi, la scienza italiana ha partecipato con grandissimi risultati», ha detto infine il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.

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