Il Comitato tecnico scientifico dell'Aifa è nuovamente intervenuto sui consigli medici per la somministrazione del vaccino AstraZeneca, ribadendo che «sulla base dei risultati di immunogenicità e dei dati di sicurezza, il rapporto beneficio/rischio del vaccino risulta favorevole anche nei soggetti di età più avanzata che non presentino specifici fattori di rischio». In precedenza, l’Agenzia italiana per i farmaci aveva ammonito «sull livello di incertezza nella stima di efficacia nei soggetti sopra i 55 anni, in quanto tale popolazione (nella quale tuttavia si è osservata una buona risposta anticorpale) era scarsamente rappresentata». 

L’Aifa ha poi «suggerito» un utilizzo preferenziale del prodotto farmaceutico di AstraZeneca «nelle popolazioni per le quali sono disponibili evidenze maggiormente solide, e cioè soggetti giovani tra i 18 e 55 anni». Il vaccino è stato approvato il 29 gennaio dall’Agenzia europea per i medicinali. Si tratta del terzo vaccino anti Covid approvato dall’Unione europea dopo Pfizer e Moderna.

I ritardi e i dubbi sugli Over 80

Nel frattempo prosegue la battaglia sulla riduzione annunciata da AstraZeneca del 60 per cento di dosi inizialmente destinate agli stati comunitari. Nel corso dello scontro, la Commissione europea ha deciso di pubblicare il contratto firmato con la società europea. Anche Moderna e Pfizer hanno annunciato ritardi nella distribuzione dei vaccini mettendo a rischio la vaccinazione di tutti gli over 80 nei primi tre mesi del 2021.

Pfizer ha comunque precisato di essere pronta a recuperare gli attuali ritardi entro i prossimi mesi. Nonostante i problemi, alcune regioni hanno nel frattempo annunciato l’inizio del piano di vaccinazione degli anziani.  L’assessore alla Salute del Lazio, Alessio D’Amato ha comunicato che la regione ha iniziato il processo che permetterà agli over 80 di prenotarsi per le due iniezioni entro la fine della settimana.

© Riproduzione riservata