«Per garantire il rifornimento quotidiano dei supermercati e di tutto il comparto della GDO, hanno lavorato anche durante le settimane di lockdown. I lavoratori agricoli, essenziali lungo tutte le fasi della pandemia, non si sono mai fermati. Eppure sono rimasti senza sostegni né ammortizzatori». Così in un post su Facebook il deputato di Liberi e uguali, Erasmo Palazzotto,  commenta la situazione che accomuna molti agricoltori italiani da quando è iniziata l'emergenza sanitaria da Covid-19

In un documento pubblicato dalla Camera dei deputati del 3 aprile, si legge che la crisi economica scaturita dalla pandemia ha interessato in particolare il settore agricolo e della pesca, settori ritenuti «necessari», che non si sono mai fermati, neppure nei periodi di lockdown, come sottolineato anche dal deputato LeU.

Dopo questa premessa, vengono elencati tutti i sostegni previsti per la categoria dal decreto legge Cura Italia, il numero 27, di dicembre 2020: il trattamento di integrazione salariale in deroga, un'indennità in favore dei lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell'INPS, un'indennità, per il mese di marzo 2020, pari a 600 euro, in favore degli operai agricoli a tempo determinato che non siano titolari di pensione e che, nel 2019, abbiano svolto almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo, la proroga dal 31 marzo 2020 al 1° giugno 2020 del termine di presentazione delle domande per i trattamenti di disoccupazione agricola, relative agli eventi di disoccupazione verificatisi nell'anno 2019, per gli operai agricoli, a tempo determinato o indeterminato.

A ciò si aggiunge anche l'istituzione del Fondo per la promozione integrata, del valore di 150 milioni di euro per il 2020, per la realizzazione di una campagna straordinaria di comunicazione per sostenere le esportazioni italiane, l'aumento, dal 50 al 70 per cento, per il solo 2020 e a determinate condizioni, della percentuale di contributi Politica agricola comune di cui può essere richiesto l'anticipo da parte delle imprese agricole. Vengono, poi, apportate due ulteriori modifiche al codice antimafia: la prima prevede che la documentazione antimafia sia acquisita in caso di elargizione di fondi statali per i terreni agricoli solo nel caso in cui l'importo degli stessi fondi sia superiore a 5mila euro; la seconda stabilisce che la documentazione antimafia non è richiesta per i provvedimenti che erogano aiuti il cui valore complessivo non supera i 150mila euro.

Viene istituito un secondo fondo di 100 milioni di euro per il 2020, per la copertura degli interessi su finanziamenti bancari e sui mutui contratti dalle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura e per far fronte ai danni diretti e indiretti subiti dalle imprese a causa dell'emergenza da Covid-19, con una dotazione finanziaria ulteriore di 20 milioni di euro per il 2020.

Tuttavia, aggiunge nel suo post Palazzotto, «oltre alla necessità di ristori, i lavoratori agricoli chiedono tutele assistenziali e previdenziali per l’anno 2020 in termini di giornate di lavoro svolte, il riconoscimento della “clausola sulla condizionalità sociale” nella Politica agricola comune, perché i contributi europei vadano solo a chi rispetta i contratti di lavoro e le leggi sociali, la contrarietà al tentativo di semplificare l’uso dei voucher in agricoltura che ha gravi ricadute sulle tutele e i diritti e l’esigenza di rinnovare rapidamente i contratti provinciali a fronte di trattative bloccate da oltre un anno».

I sindacati di categoria denunciano da settimane quella che secondo il deputato «è di fatto un’ingiusta discriminazione» e si schiera al fianco dei lavoratori che domani scenderanno in piazza, con diversi presidi davanti a tutte le Prefetture d'Italia per chiedere di essere ascoltati. 

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