Preoccupa l’aumento dei casi positivi al Covid in Cina e il governo italiano corre ai ripari nel periodo di feste natalizie. Il ministro della Salute Antonio Schillaci ha disposto l’obbligo di tampone per chi arriva dalla Cina. I tamponi sono indispensabili «per garantire la sorveglianza e l’individuazione di eventuali varianti del virus al fine di tutelare la popolazione italiana», ha detto il ministro. Nel frattempo, Schillaci continua a confrontarsi con la cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità per il monitoraggio sull’andamento dei contagi Covid19 in Italia. Stando agli ultimi dati settimanali pubblicati dal ministero della Salute il tasso di positività nel paese è intorno al 13.5 per cento. 

Fiumicino e Malpensa

La Lombardia e il Lazio corrono ai ripari e agli aeroporti di Malpensa e Fiumicino sono in corso i tamponi per chi viene dalla Cina. E i risultati processati preoccupano le istituzioni. Quasi un passeggero su due, tra quelli che il 26 dicembre sono arrivati a Malpensa dalla Cina a bordo di due voli, sono risultati positivi al Covid. «Sul primo volo su 92 passeggeri sono 35 (38 per cento) i positivi. Nel secondo, su 120 passeggeri 62 (il 52 per cento) sono positivi», ha detto l’assessore di regione Lombardia al Welfare Guido Bertolaso.

«In attesa delle disposizioni nazionali riprendono i test all’aeroporto internazionale di Fiumicino per i voli che provengono dalla Cina. I test si svolgeranno con le consuete modalità, sotto la supervisione dell’Istituto Spallanzani e con il supporto delle Uscar regionali», ha detto l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato, candidato per il centrosinistra alle prossime elezioni regionali.

Il rischio nuove varianti

Ma l’Istituto superiore di sanità e l’ospedale di malattie infettive Spallanzani lanciano l’allarme sul rischio di nuove possibili varianti provenienti dalla Cina dove l’abbandono della politica contagi zero – che ha portato a diverse manifestazioni di protesta – ha fatto impennare la curva dei positivi. Negli ultimi venti giorni si sono registrati 248 milioni di casi positivi e secondo gli esperti il picco non è ancora arrivato.

La paura «è che, in un paese con un alta percentuale di non vaccinati in cui sono stati utilizzati vaccini poco efficaci che danno una bassa protezione di popolazione, una così forte crescita esponenziale dei contagi possa generare la selezione di una nuova variante, molto più immuno-evasiva e trasmissibile», dicono dallo Spallanzani. Ma i pochi dati disponibili su ciò che sta accadendo in Cina rende ancora più difficile capire come si sta evolvendo la pandemia. Attualmente la variante Omicron è quella dominante, ma non si esclude che possa essere sostituita.

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