Lo stop alla somministrazione di alcuni lotti del vaccino AstraZeneca deciso giovedì scorso e la sospensione totale delle somministrazioni arrivata lunedì hanno già prodotto effetti negativi sulla velocità del piano vaccinale italiano, appena aggiornato dal governo Draghi.

Secondo il nuovo programma, nel giro di un mese da oggi (nella settimana del 14 aprile), saremmo dovuti arrivare all’obiettivo di 500mila somministrazioni al giorno. Questa settimana la media avrebbe dovuto essere di 300mila somministrazioni al giorno: un obiettivo che già adesso si può dichiarare fallito.

Ora si valuta l’impatto della sospensione di AstraZeneca sulla campagna vaccinale che si stima sia di circa 200mila vaccinazioni in meno, numero che aumenterà se domani l’Ema non autorizzerà a riprenderne l’utilizzo.

Il calo

Lunedì 15 marzo, l’ultimo giorno per cui abbiamo dati consolidati, i vaccini somministrati sono stati poco meno di 126mila, in calo di quasi un terzo rispetto ai 174mila distribuiti lunedì 8. La principale riduzione è quella nelle somministrazioni dei vaccini Pfizer, le cui scorte sono quasi esaurite in attesa della prossima consegna.

Quasi metà del totale della riduzione è dovuto invece al calo di AstraZeneca. Il vaccino anglo-svedese è passato da 54mila somministrazioni lunedì 8 alle poco meno di 35mila di una settimana dopo.

Quando oggi saranno resi disponibili i dati consolidati di ieri, questa cifra scenderà a zero come conseguenze del blocco totale delle somministrazioni deciso da governo e Aifa. E il totale delle somministrazioni ne risentirà in misura ancora maggiore.

Prenotazioni disdette

I problemi per AstraZeneca erano iniziati già la scorsa settimana quando si sono diffusi i primi timori sui rischi potenziali del vaccino. Domenica la regione Piemonte aveva comunicato che la percentuale delle disdette oscillava tra il 5 e il 10 per cento del totale, con punte del 30 per cento in alcune Asl.

In Toscana le disdette sono state oltre 4mila, più del 12 per cento del totale delle prenotazioni, mentre altre 7mila sono state cancellate in Sicilia.

Dopo lo stop completo alla somministrazione deciso lunedì sono state le stesse regioni ad annullare le prenotazioni, che in tutto ammontano probabilmente a svariate decine di migliaia. Soltanto la regione Lombardia ha mandato a oltre 33mila persone un sms di cancellazione. Altre 31mila sono state disdette dalla regione Toscana.

Centri vaccinali chiusi

Il blocco di AstraZeneca ha finito con l’inceppare il piano vaccinale proprio nel momento in cui le somministrazione avrebbero dovuto accelerare. Sono decine i centri vaccinali allestiti nelle ultime settimane che hanno dovuto chiudere, a volte senza nemmeno il tempo di entrare in attività.

Solo a Roma ne sono stati chiusi tre, quello della stazione Termini, quello all’aeroporto di Fiumicino e quello situato nella Nuvola (tra gli hub più grandi d’Italia, in grado di somministrare tremila dosi giornaliere).

Nel Lazio, una delle regioni più efficienti nella somministrazione, il rallentamento è forte e preoccupante, ha detto l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato: «La sospensione di AstraZeneca è un danno enorme, si bloccano a Roma e nel Lazio 35 hub vaccinali e oltre duemila medici di medicina generale».

A Milano, invece, non c’è stato nemmeno il tempo di inaugurare il nuovo drive through allestito nel quartiere Trenno, dove medici e personale dell’esercito avrebbero dovuto distribuire centinaia di dosi al giorno. Si è fermato anche il centro vaccinale dell’Università della Calabria, che dall’11 marzo aveva distribuito 921 dosi di vaccino.

Chi ci ha rimesso

Il vaccino AstraZeneca è stato distribuito soprattutto alle categorie prioritarie non legate all’età: operatori sanitari, insegnanti, forze dell’ordine e polizia penitenziaria. L’8 marzo il Consiglio superiore di sanità ha dato il consenso a inoculare il vaccino anche ai cittadini over 65, ma restano comunque esclusi i soggetti identificati come «estremamente vulnerabili».

Le soluzioni

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha detto che in caso di parere favorevole dell’Ema l’Italia è pronta a ripartire con AstraZeneca immediatamente. Secondo fonti di palazzo Chigi la sospensione dovrebbe durare complessivamente quattro giorni. Nel frattempo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato un’accelerazione della consegna di dieci milioni di dosi del vaccino Pfizer, dosi che potrebbero essere utilizzate per sostituire, almeno temporaneamente, il vaccino di AstraZeneca bloccato dai governi.

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