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Vaccino AstraZeneca e tromboembolia: i numeri contro la paura

  • Da giovedì si parla con preoccupazione e con toni forse troppo alti degli eventi tromboembolici osservati in alcune persone che hanno ricevuto il vaccino AstraZeneca. La preoccupazione è comprensibile, ma guardiamo i dati.
  • Il tromboembolismo venoso è una patologia molto comune che rappresenta la terza malattia cardiovascolare più frequente. L’incidenza annua del tromboembolismo è di un caso ogni 1.000 abitanti. Quindi in Italia ci aspettiamo 60mila casi all’anno, 1.150 alla settimana, 166 al giorno.
  • È fondamentale capire cosa sia successo nei casi in questione, cioè se esista una diretta causalità tra la vaccinazione e la comparsa dell’evento avverso. Ciò non toglie che se c’è un dubbio vadano effettuati tutti i controlli possibili immaginabili sui lotti in oggetto, ma senza creare il panico tra le persone già vaccinate o in quelle “vaccinande”.

Fiduciosi, ma vigili. La tromboembolia è una occlusione dei vasi periferici, polmonari o sistemici, provocata da un coagulo frammentatosi e distaccatosi da un trombo, che è un ammasso di fibrina, piastrine e altre cellule del sangue, del tutto analogo ad un coagulo che si forma in una ferita superficiale, ma che si forma nel lume dei vasi sanguigni (arterie, vene e capillari) o nelle cavità cardiache in diverse condizioni patologiche. La causa principale di questo è la stasi venosa, spesso lega

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