Da settembre a oggi il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha vissuto, senza praticamente spendere un euro, in un bellissimo attico a Roma dell’imprenditore Carmine Saladino. Il ministro e Saladino hanno spiegato che non è stato pagato nulla perché ci sono lavori in corso, la casa non è ancora completamente abitabile, ma che da gennaio il ministro della Difesa inizierà a versare il canone. L’inchiesta giornalistica del Fatto Quotidiano (autori Marco Lillo e Valeria Pacelli) rivela certamente una cosa: l’amicizia tra i due.

Ora nuovi documenti ottenuti da Domani permettono di svelare la rete di affari milionari di Saladino con società da cui Crosetto ha avuto laute consulenze. E ora, dopo la vicenda dei contratti presi da Leonardo prima di diventare ministro della Difesa, qualcuno potrebbe ipotizzare nuovamente il rischio di conflitti di interesse.

Partiamo dall’inizio. I due si conoscono da molti anni. Quando non rivestiva incarichi politici, e faceva il consulente per le imprese italiane, Crosetto era presidente di Aiad, l’associazione di Confindustria che raggruppa più di 200 aziende del settore aerospazio e difesa. Saladino è il fondatore della Maticmind, un gruppo importante nella sicurezza informatica italiana che è azionista di altre società affiliate proprio ad Aiad. Nel 2022 ha registrato 290 milioni di euro di fatturato, tutti realizzati in Italia. La società conta 700 dipendenti, ha chiuso l’ultimo bilancio con 8,4 milioni di utile netto e 32 milioni di euro in cassa. Una piccola potenza italiana nel settore della difesa informatica. Dalle sue dieci sedi italiane Maticmind offre vari servizi di cyber security, tra cui – si legge nel bilancio – «soluzioni innovative per le attività di intelligence».

Appalti e fiduciarie

Il gruppo lavora moltissimo con la pubblica amministrazione, soprattutto con enti pubblici legati al ministero della Difesa. Da quando Crosetto è ministro, cioè da ottobre 2022, il gruppo ha partecipato a bandi o ad affidamenti diretti nel settore difesa (gestiti direttamente dal ministero di Crosetto o stazioni appaltanti collegate) per 1,7 milioni di euro. I dati ottenuti da Domani calcolano che i clienti pubblici principali di Maticmind sono stati negli ultimi anni Polizia (44 milioni), Carabinieri (15 milioni), ministero della Difesa (7,4 milioni), Marina Militare (3,5 milioni). Insomma, il proprietario di casa di Crosetto ha una grande società che opera nello stesso settore di cui si occupa ministro.

La data importante per Saladino è però il 7 novembre del 2022. Quando, cioè, ha concluso il colpo della vita. Ha venduto per 350 milioni il gruppo a un soggetto pubblico-privato. Il 70 per cento delle quote è andato al fondo di private equity Cvc, lo stesso che negli ultimi anni ha fatto altri acquisti in Italia. Il resto delle quote sono oggi divise, quasi equamente, tra la Cassa depositi e prestiti (tramite Cdp Equity) e lo stesso Saladino. Quasi equamente perché in realtà Saladino ha lasciato una piccola parte delle sue azioni a un quarto socio, un piccolissimo azionista che ha scelto l’anonimato: ha schermato il suo 0,7 per cento dietro la Cordusio Fiduciaria, una società italiana che offre appunto servizi fiduciari per soggetti terzi coperti da anonimato.

Come rappresenta l’operazione lo ha spiegato a Domani Saladino in persona: «Per Maticmind, l’ingresso nell’azionariato di questi importanti fondi rappresenta, ovviamente, un’ulteriore opportunità di accelerazione nel processo di crescita e di acquisizioni che l’azienda sta portando avanti ormai da quasi 10 anni».

Dopo il cambio di proprietà, Maticmind ha subito una forte spinta ad ingrandirsi. Ha ottenuto 250 milioni di finanziamenti bancari e, forte di una situazione finanziaria già solida, ha fatto acquisizioni a man bassa. Cinque società comprate in un anno. Una delle più importanti si chiama Eda Srl, Maticmind ne detiene il controllo con il 77 per cento delle quote, ed è quella che ripropone insieme la coppia Crosetto-Saladino.

Da consulente a ministro

Nel 2021 accade un fatto molto particolare. Sul conto corrente del ministro, all’epoca presidente di Aiad, arriva un pagamento di 124.800 mila euro. L’azienda che lo invia è la Sio Spa, leader nel settore delle intercettazioni. Tra i clienti ha gli uffici di decine di procure italiane. Sio era di proprietà della famiglia Cattaneo. Fino a novembre 2022, quando subentra Maticmind. Un’operazione conclusa peraltro con la nomina di Saladino a presidente del consiglio di amministrazione di Sio. Valore dell’operazione è stata di circa 48 milioni di euro. «L’acquisizione è in linea con l’obiettivo di creare un campione nazionale nell’ambito della cybersecurity».

Di certo c’è anche che Sio è membro di Aiad, presieduta da Crosetto fino a settembre 2022. Dunque l’attuale ministro amico di Saladino ha ottenuto una consulenza d’oro da una società che pochi mesi dopo è stata inglobata nell’impero del proprietario della casa in cui vive. Che ruolo ha avuto Crosetto nella partita? È stato o meno un intermediario dell’affare dell’amico? Non ci sarebbe nulla di illegale, ma di sicuro è una questione di opportunità. Contattato per dare la sua versione, il ministro non ha voluto rispondere nel merito. «Non ho più intenzione di disperdere energie nel rispondere alle continue insinuazioni, iniziate mesi fa e sulle quali ho ben chiara sia la motivazione che la logica. Preferisco conservare le energie a favore dell’istituzione che rappresento e lasciare a lei solo il tentativo, pretestuoso, falso e privo di alcun rilievo, di buttare fango nel ventilatore. Sapete benissimo che nulla può essere contestato alle mie azioni attuali e passate ma la verità o un’informazione corretta e puntuale, non sono il suo obiettivo», scrive Crosetto a Domani.

Saladino ha invece risposto di conoscere il ministro da molti anni, e che nessun ruolo ha mai avuto nelle acquisizioni di Maticmind.

Missione Entheos

Attorno a Maticmind di Saladino ruotano altre figure molto vicine al ministro: dal figlio Alessandro Crosetto all’amico Giancarlo Innocenzi Botti, di cui il ministro è stato poco tempo fa testimone di nozze.

Quest’ultimo è stato manager Mediaset e già deputato di Forza Italia nel primo governo Berlusconi e poi sottosegretario nel secondo esecutivo del Cavaliere. Ma fino al 2019 era consigliere nel cda di Maticmind.

E fino a qualche mese fa il marchio Maticmind campeggiava come partner sul sito di Entheos Worldwide, un’azienda con un fatturato quasi a zero attiva nel campo della telemedicina e che mira ai fondi del Pnrr.

Si scopre che tra i soci di Entheos c’è pure Botti in persona, mentre tra i consiglieri c’è Crosetto junior, che è stato anche azionista fino al 16 febbraio 2023: ha venduto le quote incassando 9mila euro. Due anni prima le aveva acquistate a meno di 2mila. Il giro d’affari della giovane società nata durante la pandemia è stato pressoché nullo: l’ultimo bilancio è stato chiuso con 7mila euro di ricavi e 17mila euro di rosso.

Tuttavia, scavando ancora un po’ tra gli atti societari, troviamo Saladino anche in Entheos. In un verbale denominato “atto di cessione di quote” nell’elenco in cui compare pure il figlio di Crosetto c’è infatti anche Pasquale Saladino, padre di Carmine «in rappresentanza» di Carla Maziero, che quel 3 dicembre 2021 si apprestava a comprare le quote per entrare in società con Botti e Crosetto jr

Dunque, in sintesi, Crosetto abita in una casa il cui proprietario è un suo amico, a capo di un colosso che ha avuto affidamenti diretti dal ministero della Difesa e stazioni collegate quando lui era già ministro, mentre i parenti dei due avevano interessi diretti nella stessa società. Senza dimenticare la consulenza di Sio spa. Nulla di illegale, sicuramente. Ma questioni di opportunità dovrebbero portare Crosetto a maggiore prudenza nella scelta delle case.

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