Il calciatore Dani Alves è stato condannato a quattro anni e sei mesi di carcere per stupro. La violenza sessuale è stata commessa nella discoteca Sutton la notte del 30 dicembre 2022, a Barcellona, in Spagna.

La condanna

Il giudice ha ritenuto provati i fatti e ha imposto al calciatore brasiliano anche 5 anni di libertà vigilata, un risarcimento di 150.000 euro e il pagamento delle spese processuali. La corte ha ritenuto che «l’imputato ha afferrato improvvisamente la denunciante, l’ha gettata a terra e, impedendole di muoversi, l'ha penetrata nella vagina, anche se la denunciante ha detto di no, e che voleva andarsene».

Dani Alves ha già scontato un anno in carcere preventivo dall'arresto, il 20 gennaio 2023, per l'elevato rischio di fuga, la procura chiedeva una condanna a 9 anni di carcere. Richiesta elevata fino a 12 anni, la pena massima prevista, dalla parte civile. Negli ultimi 13 mesi il calciatore aveva più volte cambiato la sua difesa, fino ad arrivare ad ammettere la violenza sessuale. Alves dovrà scontare due terzi della condanna prima di ottenere eventuali benefici pena.

Con la condanna la sua carriera calcistica è giunta al termine. Durante la sua carriera ha vinto 43 titoli in diverse squadre tra cui Barcellona, Juventus, Paris Saint Germain, San Paolo fino alla sua ultima esperienza al Pumas (in Messico). «Ho il più grande palmares della storia del calcio, con 43 titoli. Se qualcuno mi supera, giocherò fino a 50 anni», disse nel giugno 2022. Per anni è stato considerato uno dei più forti terzini al mondo, giocando anche nella nazionale brasiliana. 

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