Una detenuta trans  ha denunciato di essere stata violentata da quattro uomini all'interno del carcere di Ferrara. La denuncia è stata formalizzata il 24 giugno, quando la detenuta si è presentata in infermeria raccontando quanto subito. Subito dopo è stata trasferita all’ospedale Sant’Anna, dove è stato attivato il protocollo del “codice rosa”, riservato a vittime di violenza sessuale. L’aggressione, secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino e confermato da fonti giudiziarie, sarebbe avvenuta nella sezione "protetti" dell’istituto penitenziario Arginone, dove si trovano oltre 40 persone considerate vulnerabili. In Procura è stato aperto un fascicolo, attualmente contro ignoti, e nel carcere è in corso un’indagine interna. 

Secondo quanto riferito dalla garante comunale dei detenuti, Manuela Macario, la detenuta aveva più volte espresso timori concreti per la propria incolumità sin dal suo arrivo, a fine marzo, quando era stata tradotta dal carcere di Reggio Emilia, unico istituto in Emilia -Romagna dotato di una sezione dedicata alle persone trans. «Aveva chiesto fin dal primo giorno di essere trasferita in un penitenziario più adatto, dove potesse sentirsi al sicuro – ha spiegato Macario –. La direttrice del carcere si era immediatamente attivata, ma la burocrazia carceraria è lenta e in questo caso si è rivelata tragicamente inefficace».

Già prima dell’aggressione, la detenuta aveva segnalato episodi di molestie nei corridoi. La garante racconta che «era disperata. Come si può collocare una donna transgender in una struttura maschile senza le adeguate tutele? È un fatto gravissimo che dimostra una preoccupante cecità istituzionale». A mostrare preoccupazione è stato anche il garante regionale per i detenuti, Roberto Cavalieri. «Il problema di queste persone – ha detto all’Ansa – è che, essendo le carceri tutte piene, non riescono a collocarle in modo adeguato. Ci sono convivenze coatte molto pericolose». 

Secondo il report “Senza Respiro” dell’associazione Antigone, attiva nella difesa dei diritti dei detenuti, delle «70 detenute trans presenti ad ottobre 2023, 64 erano all’interno delle sei sezioni esclusivamente riservate a donne trans (a Rebibbia NC, Napoli Secondigliano, Como, Belluno, Reggio Emilia e Ivrea). Le restanti erano detenute in carceri diverse, dove non c’era una sezione ad hoc».  La senatrice Ilaria Cucchi ha commentato la vicenda con un post sui social: «Questo è lo specchio più triste di un paese in cui denunciare non basta, dove lo stato non garantisce tutele, ma è sempre più sinonimo di carenze e ritardi. Ci sono diritti che, per alcune persone, sembrano valere meno». 

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