Una campagna di raccolta firme per raccogliere le 50mila sottoscrizioni necessarie per portare in parlamento una proposta di legge che istituisca una rete psicologica nazionale pubblica e gratuita per tutti. L’iniziativa si chiama Diritto a stare bene ed è promossa da Pubblica, un’associazione senza scopo di lucro ed è finanziata con il supporto di Project System, primo fondo filantropico italiano dedicato all’attivismo civico.

Il testo della proposta di legge nasce dal lavoro portato avanti per oltre tre anni da un comitato scientifico composto da accademici, professionisti ed esperti nel campo dei diritti, della ricerca e dei servizi pubblici. 

L’idea è quella di mettere in piedi una Rete Psicologica Nazionale che, nei piani, riduca la pressione sul sistema sanitario e sulle liste di attesa: secondo uno studio dell’università Sapienza e UnoBravo, infatti, «i soggetti che hanno intrapreso un percorso di supporto psicologico di almeno sei mesi hanno dichiarato una riduzione nell’utilizzo di prestazioni sanitarie: accessi al pronto soccorso, visite specialistiche ed esami da laboratori» si legge in una nota diffusa dall’associazione.

Per costruire la rete che metta in collegamento i servizi di psicologia pubblici servirebbero «oltre 3,3 miliardi di euro annui entro il 2026». Il disegno prevede «interventi psicologici in tutti i principali ambiti di vita e contesti istituzionali.

Tra i servizi previsti figurano quelli in ambito ospedaliero/sanitario (Spos), nelle scuole e università (Spsu), per l'infanzia e l'adolescenza (Centri per il Bambino e la Famiglia, Centri Prg), per le persone con disabilità (Sppd), con l'istituzione specifica dell'Operatore per l'Emotività, l'Affettività e la Sessualità (Oeas), nei servizi per le emergenze (Spem), nel mondo del lavoro (Spla), nello sport (Spsp) e nelle carceri».

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