Disarticolata la struttura militare di Cosa nostra, il testimone è stato raccolto da mondi imprenditoriali che hanno ereditato anche i grandi patrimoni dei vecchi boss. Il pericolo non viene dalle borgate, ma da quegli ambienti esterni che per decenni hanno dialogato con i Messina Denaro e i Riina.
- Latitanze infinite e protezioni assicurate da medici, commercialisti, sindaci, da personaggi politici di paese e anche da pezzi grossi in divisa. La storia del padrino di Castelvetrano si confonde con quella di tutti gli altri capimafia siciliani.
- I grandi ricercati, salvo le eccezioni dei fratelli Giuseppe e Filippo Graviano e di Piddu Madonia da Caltanissetta, sono stati catturati tutti nell’isola. Da Nitto Santapaola a Giovanni Brusca, da Leoluca Bagarella a Pietro Aglieri fino a Bermardo Provenzano.
- Le cartelle cliniche dei mafiosi spesso hanno raccontato la loro vita più di anni e anni di indagini.
Le vicende di mafia si rincorrono in eterno, si ripetono ossessivamente e non rivelano mai nulla di inedito. La trama è sempre quella e anche i protagonisti si confondono. Matteo Messina Denaro e Totò Riina, Giovanni Brusca, Leoluca Bagarella, Pietro Aglieri, i Madonia e i Santapaola. Mafiosi che per lungo o per lunghissimo tempo, decenni, si sono dati e con successo alla clandestinità. Le loro facce abbiamo imparato a conoscerle sul bollettino dei ricercati del ministero dell’Interno, uomi



