La vicenda che vede coinvolto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, con il sospetto di un eventuale “dossieraggio” di cui il ministro sarebbe oggetto, è al vaglio dei magistrati. Tuttavia, al di là delle risultanze cui essi giungeranno, sembrerebbero emergere modalità operative di accertamento, relative a segnalazioni di operazioni sospette, lacunose quanto a procedure interne. È fuori luogo affermare - come fa qualche politico - che il sistema di verifiche sulle Sos vada smantellato. Bisognerebbe, invece, appurare che ogni amministrazione pubblica si sia dotata di regole interne di funzionamento, idonee a evitare un utilizzo distorto e arbitrario della discrezionalità di chi vi opera
È nota la vicenda che vede coinvolto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, con il sospetto di un eventuale “dossieraggio” di cui il ministro sarebbe oggetto, operato attraverso un esponente della Guardia di Finanza (GdF), Pasquale Striano. Il finanziere, in servizio presso l’ufficio Sos (Segnalazioni di operazioni finanziarie sospette) della Direzione nazionale antimafia (Dna), è indagato per l’ipotesi di accesso abusivo a sistema informatico, cioè per l’intrusione non autorizzata in banc



