l premier uscente Mario Draghi ha convocato per mercoledì 27 luglio alle 10 i leader dei maggiori sindacati italiani, Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri a palazzo Chigi. A riferire la notizia sono fonti sindacali.  La convocazione sarebbe giunta telefonicamente. L’incontro era già previsto dopo che le parti si erano incontrate il 12 luglio, i fatti degli ultimi giorni però non davano la certezza che si sarebbe svolto comunque. 

L’incontro del 12 luglio 

Circa dieci giorni fa il governo aveva avutro un incontro con i sindacati proponendogli di aprire tavoli su Pnrr, politica industriale, energia, sulla prossima legge di bilancio e sul precariato. L’incontro però era stato fortemente criticato dal leader della Cgil Landini che aveva così dichiarato «L’unica novità è che ci sarà un nuovo incontro con i sindacati prima che vengano prese delle decisioni, ma nel merito non abbiamo risposta». Di segno opposto era stato il commento della Cisl: «Incontro positivo e costruttivo».

In quell’occasione Draghi aveva ribadito come non ci fossero grandi margini di manovra per riforme strutturali e per un nuovo scostamento di bilancio. Aveva inoltre sottolineato come non fosse «il momento del conflitto».

Le proposte dei sindacati erano queste: estendere gli aiuti sulle bollette e il bonus da 200 euro, questa volta allargandola a precari e autonomi, detassare la contrattazione di secondo livello, di aumentare la tassazione degli extra profitti per le imprese energetiche.

Sul taglio del cuneo fiscale, però, sarebbe dovuto essere il piatto forte del decreto e soprattutto della prossima legge finanziaria, i le posizioni delle parti sociali restano differenti: i sindacati chiedono che la diminuzione sia tutta a vantaggio dei lavoratori. Confindustria propone una ripartizione di due terzi ai lavoratori e un terzo alle imprese.

Con la caduta del governo tutti questi provvedimenti si sono congelati. 

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