La procura di Milano indaga per istigazione al suicidio in merito alla morte di Luca Ruffino, presidente di Visibilia editore, che si è tolto la vita nella notte tra sabato e domenica. Il manager si è sparato un colpo di pistola, regolarmente detenuta, nella sua abitazione milanese. L’atto della procura è necessario per procedere con gli accertamenti come l’autopsia, che sarà disposta nelle prossime ore.

Storicamente legato all’amministrazione condominiale, Ruffino era fondatore, presidente e amministratore delegato di Sif Italia, società di amministrazione e gestione di patrimoni immobiliari. Nell’ottobre 2022 era entrato anche nella società di Daniela Santanchè, rilevando le quote della senatrice di Fratelli d’Italia.

In casa gli investigatori – avvisati dal figlio dopo la scoperta del corpo e arrivati nell’abitazione poco dopo mezzanotte – hanno trovato alcuni bigliettini scritti dall’imprenditore: su uno dei fogli, Ruffino spiegherebbe di aver scelto di togliersi la vita nella sua dimora milanese anziché nella sede dei suoi uffici per non turbare colleghi e dipendenti.

Il caso Visibilia

Nei messaggi scritti poco prima della morte non ci sarebbe alcun riferimento alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto la società Visibilia, di cui Ruffino aveva rilevato le quote della fondatrice Santanchè (pari al 29,97 per cento), diventandone azionista di maggioranza. Nell’inchiesta l’uomo non risultava indagato né oggetto di indagine degli inquirenti.

Giovedì scorso il manager aveva partecipato per l’ultima volta a una riunione del consiglio di amministrazione di Visibilia. Il Corriere della Sera ha riferito che Ruffino, che da pochi giorni aveva compiuto 60 anni, soffriva di gravi problemi di salute e che in pochi ne fossero a conoscenza.

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