La rete EducAzioni, di cui fanno parte il Forum Disuguaglianze diversità, l’Asvis, l’Alleanza per l’infanzia e altre realtà che si occupano della scuola, ha lanciato l’allarme sul rischio di investire i fondi del Pnrr in progetti «già vecchi». 

Le associazioni vogliono assicurarsi che, allo scadere dei bandi per il finanziamento dei progetti di realizzazione e messa in sicurezza di asili, scuole, mense e palestre, sovvenzionato da denaro pubblico e da una parte dei soldi del Pnrr, le risorse non vengano investite in progetti inutili. 

Le priorità

La rete chiede che «negli interventi di edilizia scolastica sicurezza e sostenibilità ambientale vadano di pari passo nel creare ambienti di apprendimento moderni e fortemente inclusivi» per permettere un rinnovamento della didattica. Queso si traduce in «scuole sicure, potenziali comunità energetiche e recupero degli spazi». 

EducAzioni vuole puntare anche sull’inclusività degli spazi per enfatizzare l’equità nell’accesso e nella partecipazione. Anche gli arredi (che però non sono finanziabili con i soldi dei bandi) andrebbero rinnovati con criterio, per esempio seguendo le buone pratiche della comunicazione aumentativa e alternativa e braille. Ma ci sarebbe anche bisogno di creare spazi immersivi per bisogni speciali e valorizzare gli spazi esterni.

Il coinvolgimento delle comunità

La rete di associazioni ha analizzato da vicino i 30.040 progetti già approvati e finanziati, di cui 19.015 conclusi indicati sul portale ufficiale: «Il rischio è di far confluire nel Pnrr linee di finanziamento vecchie, piuttosto che concentrarsi su progetti nuovi a cui deve dare vita il Piano».

Per evitarlo EducAzioni punta sui meccanismi di controllo. «Chiediamo che vengano introdotti subito elementi correttivi e/o di verifica, affinché ciò non avvenga», scrivono i rappresentanti di EducAzioni, che auspicano anche un coinvolgimento delle comunità educanti, spesso non prese adeguatamente in considerazione.

Le scelte del ministero

A fine novembre, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi aveva presentato le linee guida secondo cui saranno allocati i 5,2 miliardi di euro destinati dal Pnrr alla scuola: nel piano è accordata particolare attenzione al sistema scolastico del Meridione.

Del denaro complessivo, tre miliardi di euro saranno destinati agli asili nido e alle scuole dell’infanzia. Nello specifico, 2,4 miliardi per la fascia 0-2 anni (di cui il 55,29 per cento andrà al centrosud) e 600 milioni per la fascia 3-5 (anche di questi, il 40 per cento finirà al Mezzogiorno). Saranno completati 1.800 interventi di edilizia scolastica e saranno creati 264.480 nuovi posti per accogliere bambini.

È in programma anche la costruzione di 195 nuove scuole, per cui è prevista una spesa di ottocento milioni di euro. Anche in questo caso, il 40 per cento delle risorse è destinato al centrosud.

Il Mi ha deciso di spendere quattrocento milioni di euro per il potenziamento del tempo pieno attraverso l’incremento delle mense scolastiche (il 57,68 per cento sarà per il Mezzogiorno). Alla realizzazione e la riqualificazione delle palestre vanno invece trecento milioni di euro (anche in questo caso, al centrosud andrà il 54,29 per centro dei soldi). Per messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole è infine previsto uo stanziamento di 710 milioni di euro.

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