Il miliardario americano Elon Musk ha concluso il suo acquisto del social network Twitter per 44 miliardi di dollari, mettendo fine a una lunga saga che aveva avuto anche risvolti giudiziari. Come prima decisione, Musk ha licenziato quattro importanti dirigenti della società, tra cui l’amministratore delegato Parag Agrawal. «L’uccellino è libero», ha twittato Musk, annunciando nel suo tipico stile criptico l’acquisizione.

Qualche ora prima della conclusione della vendita, Musk aveva scritto che la sua intenzione di comprare Twitter derivava dal desiderio di «aiutare l’umanità» permettendole di avere una «piazza digitale» dove confrontarsi.

Musk aveva annunciato la sua intenzione di acquistare Twitter mesi fa, ma era subito circolati molti dubbi sulla reale possibilità che l’accordo venisse concluso. Il social network fatica a crescere e ad attirare nuovi utenti e il prezzo offerto dal miliardario era giudicato troppo alto. 

Dopo aver avanzato la sua prima offerta, Musk aveva provato a ritirarsi dall’acquisizione, giustificando il suo ritiro sostenendo che la società avesse mentito sul numero di account falsi registrati. A quel punto le trattative erano in fase così avanzata che Twitter gli ha intentato una causa per obbligarlo a proseguire con l’acquisizione.

In base ad un accordo con il tribunale, se Musk non avesse concluso l’acquisizione entro oggi, la causa intentatagli da Twitter sarebbe arrivata in aula.

Tra i cambiamenti che Musk potrebbe portare avanti c’è una netta riduzione del personale e un intervento sulla censura e nei confronti delle persone bannata dalla piattaforma. Musk dice di essere un «assolutista della libertà di parola» e ha definito l’espulsione da Twitter dell’ex presidente Donald Trump «una follia».

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